Helmut Newton e la sua ossessione pop per l’immagine in mostra a San Gimignano
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Alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di San Gimignano fino a settembre sarà possibile visitare la retrospettiva dedicata a Helmut Newton
Da oggi fino al primo settembre, nella Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di San Gimignano, sarà possibile ammirare la grande retrospettiva dedicata a Helmut Newton promossa dai Musei Civici del Comune di San Gimignano e prodotta da Opera-Civita con la collaborazione della FondazioneHelmut Newton di Berlino.
Il progetto espositivo è di Matthias Harder, curatore della Helmut Newton Foundation di Berlino, che ha selezionato 60 fotografie con lo scopo di presentare una panoramica, la più ampia possibile, della lunga carriera del grande fotografo tedesco di origine e naturalizzato australiano. La scelta è ricaduta sulle immagini più rappresentative delle tre linee di lavoro di Newton: i ritratti dei grandi personaggi, il mondo del fashion, i nudi.
Harder, durante la presentazione della mostra alla stampa, ha anche rivelato la presenza di una foto scattata da Newton a Poggibonsi. L’immagine però non è stata inserita nella retrospettiva.
Apre “idealmente”
l’esposizione il ritratto di Andy Wharol
realizzato nel 1974 per Vogue Uomo, l’opera più tarda è invece il bellissimo
ritratto di Leni Riefenstahl del
2000. In questo lungo arco di tempo Newton ha realizzato alcuni degli scatti
più potenti e innovativi del suo tempo. Dei numerosi ritratti a personaggi
famosi del Novecento sono visibili circa 25 scatti, tra i quali quello a Gianni Agnelli (1997), a Paloma Picasso (1983), a Catherine Deneuve (1976), ad Anita Ekberg (1988), a Claudia Schiffer (1992) e a Gianfranco Ferrè (1996). Delle
importanti campagne fotografiche di moda, invece, sono esposti alcuni servizi
realizzati per Mario Valentino e per
Tierry Mugler nel 1998, oltre a una
serie di importanti fotografie, ormai iconiche, per le più importanti riviste
di moda internazionali.
Newton, la vita e il suo universo.
Helmut Newton (1920-2004) è uno dei fotografipiù importanti e celebrati al mondo. Sin dall’inizio della sua carriera è riuscito a circondarsi di personaggi importanti dell’editoria che hanno apprezzato i suoi concetti visivi. Il risultato è un corpus di opere che, trascendendo i generi, ha raggiunto un pubblico numerosissimo di persone soprattutto attraverso riviste di moda. Le sue fotografie di moda, infatti, sono andate oltre la normale prassi ed hanno intrapreso una narrativa parallela, a volte intrisa di surrealismo o di suspense, come in un film di Alfred Hitchcock, dove, spesso, appare poco chiaro il confine tra realtà e messa in scena e dove gli elementi sono mescolati per creare un gioco di potere e seduzione. La sua fotografia ha superato gli approcci narrativi tradizionali e si è intrisa di lussuosa eleganza e sottile seduzione, oltre che di interessanti riferimenti culturali e di un sorprendente senso dell’umorismo.
Il tema ricorrente delle sue foto è
la vita strabordante di eccentricità, bellezza, ricchezza, erotismo e arte
culinaria. Egli ha utilizzato e contemporaneamente interrogato i cliché
visivi, a volte arricchendoli di autoironia o sarcasmo, ma sempre restandovi in
empatia. Newton è riuscito a unire la
nudità e la moda in maniera sottile, con un senso di eleganza senza tempo.
Il suo lavoro può essere considerato pertanto la testimonianza e
l’interpretazione del mutevole ruolo delle donne nella società occidentale.
Il senso estetico di Newton è riscontrabile in tutti gli aspetti del suo
lavoro,ma è in particolare nella moda, nella ritrattistica e nella
fotografia di nudo dove raggiunge vette inarrivabili. Le donne sono al
centro del suo universo, consacrando, con la sua arte, personalità del calibro
di Paloma Picasso, Ornella Muti, Catherine Deneuve e Carla Bruni, solo per
citarne alcune.
Durante la sua
permanenza a Parigi, negli anni ’70 e ’80, Newton affina il suo stile, sfidando
scherzosamente le convenzioni e i tabù. In questo periodo la fotografia di moda
comincia ad attirare un pubblico sempre più ampio – aumentando la popolarità di
libri fotografici e mostre sull’argomento – resa ancora più attraente dalla
partecipazione di influenti fotografi come Richard Avedon, Irving Penn, William
Klein e lo stesso Helmut Newton e dalle loro originalissime interpretazioni.
Dalla metà degli anni Ottanta i lavori di Newton subiscono un
cambiamento: le fotografie cominciano a prendere la forma di una vera e propria
narrazione fotografica. Tra i lavori più rappresentativi di narrativa visuale: le campagne in
bianco e nero per Villeroy & Boch (1985), una serie di fotografie a colori
con Monica Bellucci per Blumarine
(1998) e diversi scatti per un calendario di riviste sportive (2002), dove
giovani donne vestite in bikini non sono raffigurate in spiaggia ma nel
deserto.
Negli ultimi anni della sua carriera Newton intensifica la collaborazione con le edizioni tedesche, americane, italiane, francesi e russe di Vogue, ambientando i set fotografici principalmente a Monte Carlo. Una location privilegiata per le sue fotografie sarà il garage della sua casa a Monaco, dove le modelle e le auto parcheggiate vengono disposte come in un elegante dialogo visivo, trasformando un luogo apparentemente banale in una originale sala di posa.