Arte

I bottinieri: una passione fra geologia, archeologia e storia

L’Associazione La Diana ha avviato la terza edizione dei corsi per “bottinieri”, ovvero per coloro che vogliono essere formati per poter poi dare il proprio contributo – in forma di volontariato – alla tutela, studio e valorizzazione della rete dei Bottini, il sistema di cunicoli sotterranei che servì per portare l’acqua alla città di Siena.

Il corso, che ha raccolto moltissime adesioni, ha già avuto il grande merito di essere riuscito a coinvolgere le principali istituzioni cittadine: Comune di Siena, Università e Soprintendenza. Ed è sicuramente da sottolineare che l’Università stessa non solo ha concesso veri e propri crediti agli studenti che prenderanno parte al corso per bottinieri, ma – come è stato ripetutamente sottolineato nella lezione inaugurale – ha visto realizzarsi una collaborazione preziosa fra la parte scientifica e la parte umanistica, visto che coinvolge il dipartimento scienze fisiche, della terra e dell’ambiente, il corso di laurea in scienze geologiche, il corso di laurea magistrale in archeologia, il corso di laurea in scienze storiche e del patrimonio culturale, il dipartimento di scienze storiche e dei beni culturali. Perché una vera e profonda conoscenza dei Bottini di Siena passa proprio dalla conoscenza di geologia, archeologia e storia di questa straordinaria opera ingegneristica, che ha avuto un ruolo fondamentale per lo sviluppo della città attraverso i secoli.

L’Associazione La Diana prosegue così una attività iniziata quasi trent’anni fa e sempre legata ad una convenzione con il Comune di Siena che ha consentito di riscoprire e salvare i Bottini di Siena, dopo anni in cui hanno rischiato di essere abbandonati al degrado. Uno dei fondatori dell’associazione, Luca Luchini, l’ha raccontata ai partecipanti al corso, in una introduzione dai toni appassionati e concreti, ricordando la scoperta della Fonte delle Monache ed i lavori fatti dentro e sotto l’antico spedale del Santa Maria della Scala, le lezioni nelle scuole e le mostre, le prime visite con i turisti e le pubblicazioni, gli innumerevoli servizi di fotografi e televisioni di tutto il mondo ed il Museo dell’Acqua alle Fonti di Pescaia, fino alla vigilanza quotidiana contro atti di vandalismo più o meno consapevoli.

“Il corso per bottiniere non vuole essere soltanto un modo per avere nuovi appassionati che possano collaborare con noi – ha detto Andrea Morini, presidente dell’Associazione La Diana – ma anche per far conoscere meglio il formidabile sistema di bottini, fonti e canali che costituiscono il ciclo dell’acqua a Siena”.

Roberto Guiggiani

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