Il presepe è in tante case a ricordare l’origine del Natale. In molte famiglie italiane ci sono oggetti e statuette che vengono tramandati di generazione in generazione. Con questi oggetti e statuette poi vengono allestite le scene che ricordano la natività di Gesù. Ognuna di queste rappresentazioni propone una rilettura, volontariamente o involontariamente, di quello accadde a Betlemme. Ogni presepe racconta una parte di quella storia e ne mette in risalto un aspetto. Se poi a rileggere la natività di Gesù è un artista è chiaro che c’è un tocco di interpretazione personale notevolmente maggiore. E’ quello che viene fuori vedendo il presepe bronzeo di Vico Consorti. Quest’opera, in occasione del cartellone natalizio della città “Tutto il Natale di Siena”, è al centro dell’evento espositivo “Nativitas”, che sarà aperto da oggi fino al 23 dicembre nella sede della Fondazione Monte dei Paschi, a Palazzo Sansedoni.
Realizzata nel 1934 è composta da tre gruppi (Sacra Famiglia con il bue e l’asinello, Adorazione dei pastori, Adorazione dei magi) e due figure isolate (Angelo inginocchiato e Angelo stante). Il grande scultore, nato a Semproniano ma senese di adozione, la creò in occasione del concorso sui presepi bandito dall’Enapi ((Ente Nazionale Artigianato e piccole industrie), in occasione della Mostra del Sindacato degli Artisti Toscani.
Nel gruppo centrale, quello della Sacra Famiglia, si nota come Consorti abbia voluto sottolineare il senso di protezione di Maria e di Giuseppe. Soprattutto si vede nello sguardo verso il basso di quest’ultimo. Il bue e l’asinello sono ritratti in movimento, con il primo scolpito in una posizione familiare, quasi canina.
Consorti, morto a Siena nel 1979, in seguito svilupperà sempre di più l’arte bronzea, arrivando a realizzare la porta della Riconoscenza per il Duomo di Siena, inaugurata il 16 agosto 1946 (come adempimento del voto per la salvezza della città fatto due anni prima dalla cittadinanza senese) e la Porta Santa Vaticana, aperta solennemente nel Giubileo del 1950 e “riaperta” l’8 dicembre scorso.
L’esposizione, ad ingresso libero, sarà aperta al pubblico dal 17 al 23 dicembre 2015 da lunedì a venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.00 (sabato 19 e domenica 20 dicembre 2015 l’esposizione sarà chiusa).