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Inaugurazione dell’anno fisiocritico, una giovane donna ricercatrice terrà la prolusione

Sarà una giovane donna ricercatrice a tenere la prolusione all’inaugurazione dell’anno fisiocritico 2023-2024 che l’Accademia dei Fisiocritici, dopo tre anni di sospensione dovuta alla pandemia, celebrerà di nuovo i primi di giugno. La relazione inaugurale è stata affidata dal Consiglio direttivo a Claudia Bonfio, “accademico fisiocritico giovane”, categoria di soci voluta dall’Accademia delle scienze di Siena per supportare e dare spazio ai giovani fra i 18 e i 35 anni che intraprendono percorsi scientifici.

Giovane e brillante ricercatrice nel campo della chimica, la Bonfio è partita da Siena per giungere a lavorare ai massimi livelli nel mondo scientifico internazionale, pluripremiata e titolare di incarichi di responsabilità. Nata a Poggibonsi nel 1989, nel 2011 ha conseguito, sempre con lode, all’Università di Siena la laurea triennale in Chimica, nel 2013 la magistrale in Chimica all’Università di Padova e nel 2017 all’Università di Trento il dottorato di ricerca in Scienze Biomolecolari.

Ha trascorso periodi di ricerca negli Stati Uniti, nel Dipartimento di Astronomia della Harvard University e nel Dipartimento di Biologia Molecolare del Massachusetts General Hospital. Vincitrice della borsa “Marie Curie”, si è poi trasferita a Cambridge al Laboratorio di Biologia Molecolare e poi al Dipartimento di Chimica dove è rimasta fino al 2021.

Attualmente è all’Università di Strasburgo in Francia dove svolge attività di ricerca come Junior Group Leader all’Istituto di Scienza e Ingegneria Supramolecolare. Il suo gruppo si concentra sulla chimica prebiotica, in particolare sulle interazioni tra strutture supramolecolari e biomolecole. Suo principale interesse di ricerca è indagare come la vita sia emersa sul nostro pianeta e se la vita potrebbe essere possibile altrove nell’universo.

La dottoressa Bonfio ha pubblicato su prestigiose riviste scientifiche internazionali e ha già collezionato numerosi e prestigiosi premi, nazionali e internazionali, per giovani ricercatori e vari “Research Grants” nell’ambito di programmi europei. È oggi membro del consiglio del Gruppo Giovani della Società Chimica Italiana (SCI) e del consiglio dell’European Young Chemists’ Network che rappresenta a livello europeo il Gruppo Giovani della SCI.

“Per i prossimi tre anni di attività – dichiara la ricercatrice – vorrei sostenere e fare da mentore ai giovani chimici, diffondere i benefici del networking, soprattutto in un contesto internazionale e promuovere una proficua collaborazione tra accademici in Italia e all’estero”.

marco crimi

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