Le storie di donne ad Anghiari

Anghiari è un paese (o borgo, come si preferisce dire adesso) che non ha certo bisogno di una mostra per essere visitato ed apprezzato. Ma visto che proprio in questi giorni è stata inaugurata “Storie di donne. Da Albrecht Dürer alla contemporaneità di Ilario Fioravanti” – in programma fino al prossimo 8 marzo – l’occasione appare davvero troppo intrigante per lasciarsela scappare.

Soprattutto perché dipinti, sculture e disegni che raccontano ben cinque secoli di opere dedicate alla donna sono state sapientemente collocate in ben quattro luoghi di Anghiari (il Museo della Battaglia e di Anghiari, il Museo di Palazzo Taglieschi, la Chiesa di Sant’Agostino e il Palazzo Pretorio) e dunque ecco che il percorso di visita della mostra diventa anche l’itinerario perfetto per visitare questo paese della Valtiberina toscana, in provincia di Arezzo.

Come si legge sul sito del Museo della Battaglia e di Anghiari la mostra è “Un percorso fatto di luoghi diversi che dialogano per unire secoli di storia tramite le rappresentazioni iconografiche di Eva, Maria, Maria Maddalena, Caterina. Alle quali si uniscono Betsabea, Dalila, Leda, Medea, Penelope, rappresentando un percorso figurativo oscillante fra storia, mito, allegorie, simboli, spiritualità”.

Ogni sede della mostra si caratterizza per una precisa scelta delle opere. Al Museo della Battaglia e di Anghiari, ad esempio, le opere provenienti dal fondo Bagnobianchi tracciano un percorso che include la “Creazione di Eva” di Michael Wohlgemuth, “Adamo ed Eva” di Albrecht Dürer, le celebri “Hasta la muerte” di Francisco de Goya, l’Olympia di Èduard Manet e la Penelope di Max Klinger, fino alla “Maddalena penitente” recentemente restaurata ed attribuita a Francesco Morosini,

Nel Museo di Palazzo Taglieschi, invece, si possono ammirare tre rappresentazioni della Vergine: la Madonna di Giovanni dal Ponte, appena restituita ad Anghiari, la Madonna con Bambino di Jacopo della Quercia e la Vergine attribuita a Benedetto Buglioni.

Infine, la parte dedicata a mito e spiritualità nell’opera scultorea in terracotta di Ilario Fioravanti (scultore cesenate di cui ricorrono i cento anni dalla nascita) si trova nella chiesa di Sant’Agostino ed all’interno di Palazzo Pretorio.

Roberto Guiggiani