“Vogliamo creare da nuovo questo istituto” perché la Pinacoteca, seppure da poco autonoma, “deve comunque staccarsi dalla direzione dei musei della Toscana e deve avere una sua entità giuridica propria”
Axel Hémery ha iniziato da pochi giorni il suo incarico alla Pinacoteca nazionale ma ha già in mente quali sono le prossime tappe per il futuro del museo. “Ora siamo a lavoro con il Ministero per la creazione di un cda e di un consiglio scientifico”, rivela.
Un altro dossier da affrontare a Palazzo Buonsignori è quello delle presenze che vanno aumentate. “Tutti vedono il divario che c’è tra l’importanza storica e artistica della Pinacoteca ed il numero di visitatori-osserva il nuovo direttore -. Dovremo agire sulla museografia, sulla didattica e sulla comunicazione per arrivare a esprimere tutto il potenziale di questo museo. Un potenziale che è enorme”.
“Le nostre conferenze continuano e dovremo inventare nuove iniziative”, dice Hémery specificando che però è ancora presto per parlare di qualcosa di concreto: “Ancora sto studiando la collezione di opere e sto discutendo con gli attori del territorio per programmare qualcosa di nuovo”.
Intanto va avanti il dialogo che vede protagonista il Santa Maria della Scala. Ieri, durante la lectio magistralis di Barbara Jatta all’Università, il sindaco De Mossi ha teso la mano sia a Hémery che al Rettore dell’Opera del Duomo Pratesi ed ha auspicato nuove collaborazioni per il futuro del complesso museale. “La questione resta difficile e quindi ci vorrà tempo per capire cosa vogliamo fare insieme”, sostiene il direttore che rinnova comunque la sua disponibilità totale a lavorare con il Comune. “Già è stato fatto tanto. Adesso serve una riflessione sulle cose che si possono compiere. Questa non è una riflessione che si fa nell’arco di 15 giorni”
Infine, lo ricordiamo, per tutti i martedì e i giovedì di aprile, maggio e giugno (fino al 14 giugno) 2022, dalle 14 alle 19, sarà possibile visitare gratuitamente palazzo Chigi Piccolomini alla Postierla, una delle più belle dimore cittadine “Qui c’è una collezione di opere centrata sul ‘500 e ‘600 senesi. Se si vuole conoscere artisti come Rutilio Manetti e Bernardino Mei bisogna venire qui. In questo luogo si può scoprire tutta una scuola e ammirare quadri eccezionali”, conclude Hemery.
MC
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