Giovedì 16 giugno , alle ore 18, alla presenza del sindaco Andrea Marrucci e dell’assessore alla cultura Carolina Taddei, il professor Giorgio Bonsanti presenterà il volume “La Chiesa di San Lorenzo in Ponte. Atti della Giornata di Studi (San Gimignano, 6 ottobre 2018)”.
Il libro, curato da Valerio Bartoloni ed edito da Sillabe, costituisce la prima specifica ed organica pubblicazione sulla chiesa e raccoglie saggi scritti da Paolo Cammarosano, Raffaello Razzi, Felicia Rotundo, Sabina Spannocchi, Cristina Acidini, Marilena Caciorgna, Silvia De Luca e Fabrizio Iacopini.
Si tratta di un esaustivo approfondimento relativo alla chiesa romanica che, situata nel cuore del centro storico di San Gimignano, con il suo straordinario ciclo di affreschi, costituisce una delle più interessanti espressioni dell’architettura religiosa della città .
La sua storia è stata oggetto di svariate vicende. Risalente al XIII secolo e dalla peculiare denominazione presumibilmente riconducibile alla vicinanza di un ponte levatoio, fin dal Trecento la chiesa recava sul fianco sinistro una tettoia, od un piccolo portico, per riparare un affresco raffigurante la Madonna col Bambino, del quale non rimane che il volto della Vergine, attribuito all’attività giovanile di Simone Martini. Affresco oggetto di una devozione tale da indurre, all’inizio del Quattrocento, l’ampliamento o la costruzione di un portico lungo il fianco della chiesa, poi divenuto oratorio. Intorno al 1413 l’intero edificio fu impreziosito da un notevole ciclo di affreschi sulla vita ultraterrena e sulla figura del santo eponimo Lorenzo, eseguito dal pittore fiorentino Cenni di Francesco di ser Cenni . Proprio da questo periodo, però, la chiesa conobbe un progressivo declino, fino ad essere interdetta nel 1677. Successivamente alienata a privati, fu destinata a tinaia, frantoio, deposito di legnami e laterizi e ad altri impropri usi fino agli anni Venti del Novecento, pregiudicando le condizioni degli affreschi e dell’intero edificio, mentre l’attiguo oratorio, separato dall’ex chiesa da una porta tamponata, continuò a rivestire funzioni religiose. Acquisita dal Demanio nel 1929, restaurata e riunita all’oratorio, riconsacrata e aperta al pubblico nel 1931, la chiesa di San Lorenzo in Ponte fu oggetto nei decenni seguenti di ulteriori vicissitudini che ne ridussero sensibilmente la fruizione pubblica. Finché, nel 2011, il Comune di San Gimignano non è pervenuto alla sua a cquisizione, in virtù di un accordo di valorizzazione a fini culturali con il Demanio ed il Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Accordo attuato dal 2016 tramite un organico progetto di restauro e riqualificazione volto alla fruizione museale ed allo svolgimento di attività culturali e di altro tenore, eseguito di concerto con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Provincie di Siena, Grosseto e Arezzo e concretizzatosi, il 25 marzo 2017, nell’inaugurazione e riapertura al pubblico della chiesa, quale nuovo plesso dei Musei Civici di San Gimignano.
La presentazione del volume, promossa dal Comune di San Gimignano, è organizzata da Opera Laboratori.