Luigi De Mossi cerca di incassare l’assegnazione degli spazi del bookshop del Santa Maria della Scala a Opera Laboratori e lo definisce un “ottimo risultato per il Comune” ed un “segnale di trasparenza, correttezza e buona amministrazione”
Ma sul fronte dei musei rischia di subire un’offensiva dell’opposizione. In particolare è l’ex-sindaco ed ora consigliere dem Bruno Valentini che attacca l’amministrazione evidenziando come, dal primo gennaio al primo maggio 2014, al Santa Maria e ai musei civici “furono staccati 70mila biglietti”, mentre quest’anno nello stesso periodo “ne sono stati venduti 14mila, con una caduta dell’80 per cento”. Per Valentini il dato, giudicato “sconfortante” , è conseguenza “di politiche culturali e di promozione dissennate condotte dal Comune più per brame di potere che per la funzionalità del Santa Maria della Scala- afferma-. Se affidi il grande museo del Santa Maria della Scala ad una società specializzata in parcheggi, non prepari grandi mostre ed eventi e se litighi con chi avevi organizzato la bigliettazione unica col Duomo, cosa ci si poteva aspettare di diverso?”.
Tornando all’argomento bookshop De Mossi rivendica: “Quando in passato dicevamo che le condizioni precedenti alla procedura che ha assegnato questi spazi non erano abbastanza favorevoli per il Comune e quindi per la comunità senese avevamo ragione: il medesimo soggetto che gestiva in precedenza il bookshop ha partecipato e legittimamente vinto, offrendo condizioni nettamente superiori a quelle precedenti, con significativi aumenti sia sugli utili che sul canone d’affitto”.
Ancora il sindaco: “Come si evince dai verbali della commissione, che sono atti pubblici, le condizioni economiche offerte sono su percentuali nettamente superiori alle precedenti e a quelle poste a base di gara, determinando un maggiore introito dunque per il Comune di Siena e un miglioramento della qualità del servizio erogato, come stabilito dalla procedura”.