Dopo oltre un secolo tornerà a Siena la Biccherna raffigurante la “Flagellazione di Cristo”, attribuita a Sano Di Pietro. A Roma la meravigliosa tavola fondo oro è stata consegnata al sindaco di Siena Luigi de Mossi direttamente dal ministro dei beni culturali Dario Franceschini.
De Mossi e Franceschini hanno presenziato oggi alla cerimonia di restituzione insieme al generale Roberto Riccardi, comandante Tpc, alla direttrice generale Archivi, Anna Maria Buzzi, al capo di gabinetto del Mic, Annalisa Cipollone. “L’opera è stata recuperata grazie ad un”eccellente lavoro di squadra. E’ stato accertato – ha spiegato il generale Riccardi – che il quadro era di proprietà privata già prima della prima legge di tutela del patrimonio culturale, già nell’800 era in Germania, quindi non c’era la possibilità di disporne il sequestro e chiederne la restituzione per via giudiziaria. C’è stato un intervento della diplomazia culturale, attraverso il Comitato per la restituzione delle opere d’arte, e se ne sono interessate le direzioni generali competenti, in particolare quella degli Archivi”
Per De Mossi quella dei carabinieri e del Ministero “è stata una grande operazione per un grande rientro a Siena di un’opera che sembrava perduta”.“Sono andato a Roma – dichiara il sindaco Luigi De Mossi – con un po’ di emozione: non sempre si ha l’opportunità di riportare nel proprio territorio un’opera d’arte così preziosa. La Biccherna del 1441 di Sano di Pietro, finita illecitamente all’estero, è stata recuperata dopo una lunga controversia internazionale con un paziente lavoro delle autorità governative italiane. Sono stato felice di ringraziarle del loro impegno a nome della città di Siena.”
Le 105 tavolette, oggi esposte all’Archivio di Stato, datano tra il 1258 e il 1682. “Si tratta di una serie di eccezionale valore documentario sulla storia e sull’urbanistica cittadina, oltre a vantare un rilevante pregio artistico, dal momento che le coperte dipinte sono opera di pittori senesi, talvolta tra i maggiori. Con l’arrivo della Biccherna attribuita a Sano di Pietro, un nuovo prestigioso bene arricchisce questa straordinaria collezione”, commentano dal Ministero.
Dopo mesi d’oblio il quadro era riapparso nel 2016, ad un’asta a Sotheby’s. “L’operazione rientra nella strategia che da tempo abbiamo messo in essere, cioè di riportare nei luoghi di provenienza le opere d’arte rubate” ha affermato Franceschini. “A Siena, in particolare – ha aggiunto il ministro Franceschini – stiamo facendo tante cose importanti a cominciare dall’autonomia della Pinacoteca alla collaborazione in essere per Santa Maria della Scala. L’intenzione è che quando tornerà imponente il turismo dopo la pandemia e gli anni della guerra sarà necessario avere una molteplicità di attrattori”.
Il valore dell opera? “E’ difficile dirlo – ha affermato Anna Maria Buzzi – di certo possiamo dire che all’asta il quadro era già stato comprato per un milione e 600mila euro. Lo stato italiano alla fine l’ha dovuto ricomprare, ma lo abbiamo pagato molto meno, circa 750mila euro”.
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