Ritorna il giovedì della cultura e dell’arte al Santa Maria della Scala, ritorna l’appuntamento con Sms Live. Giovedì 23 gennaio 2020 alle 18, la Società di Esecutori di Pie Disposizioni apre al pubblico la propria sede storica. Una visita guidata condurrà i partecipanti alla scoperta dei locali che furono la sede dell’antica Compagnia dei Disciplinati sotto lo Spedale di Santa Maria della Scala, soppressa dal granduca Pietro Leopoldo nel 1785, poi ripristinata col nome di Società Esecutori di Pie Disposizioni.
La prestigiosa istituzione senese ebbe sede al Santa Maria della Scala fino al 1911-1915, anno in cui si trasferì definitivamente nell’ex convento del Santuccio presso Porta Romana. Durante il percorso sarà possibile visitare l’antico oratorio della compagnia, dove si conserva il Crocifisso trecentesco che secondo la tradizione indusse San Bernardino a indossare l’abito francescano. Lo studio del Rettore e la Sala delle Adunanze invece ospitano un’insolita e preziosa collezione d’arte senese con dipinti e sculture che vanno dalla fine del Settecento all’inizio del Novecento.
Le opere costituiscono la collezione del cosiddetto ‘legato Biringucci’. Nel 1724 il Cavalier Marcello Biringucci designò la Compagnia dei Disciplinati quale erede delle sue sostanze destinandole in parte alla costituzione di borse di studio rivolte a giovani artisti senesi che avessero l’aspirazione di specializzarsi in ambienti di più largo respiro sia in ambito nazionale sia internazionale. Questa particolare opportunità offerta ai giovani talenti della città è nota come ‘alunnato Biringucci’. La lungimirante operazione di apertura culturale istituita a Siena nel Settecento grazie a Biringucci, fu portata avanti nel corso dell’Ottocento e del primo Novecento dalla Società Esecutori di Pie Disposizioni. Amos Cassioli, Arturo Viligiardi, Pietro Aldi, Cesare Maccari, Umberto Giunti e altri fra i più noti artisti senesi tra Ottocento e Novecento furono beneficiari dell’allunato Biringucci, un riconoscimento che di sicuro acquisì maggiore prestigio grazie all’arrivo a Siena da Parigi di Luigi Mussini, chiamato a dirigere dal 1851 l’Istituto di Belle Arti.
I giovani borsisti, durante la specializzazione, inviavano a Siena i saggi di studio svolti durante il periodo di formazione fuori sede. Il regolamento dell’alunnato Biringucci, in linea con il gusto neoclassico, ammetteva soltanto ‘pittori di figura’, sollecitando così gli artisti verso l’emulazione degli antichi: nella collezione Biringucci si ammirano dunque tra l’altro repliche di dipinti famosi, un dettaglio dell’Amor Sacro e dell’Amor Profano di Tiziano, le Sibille Cumana del Domenichino e quella Persica del Guercino, opere di Orazio Imberciadori, nativo di Castel del Piano specializzatosi a Roma e a Firenze, una copia del celebre San Giovanni Battista del Caravaggio del senese Ulisse Forni, allievo dell’Accademia di San Luca a Roma, una replica della Danae del Correggio, eseguita da Umberto Giunti.
La collezione è arricchita inoltre da dipinti i cui soggetti sono ispirati alla storia antica, alla letteratura medievale e alla Bibbia. Entrando negli ambienti dal fascino ottocentesco dell’antica confraternita, sembra quasi di tornare indietro nel tempo e di calarsi nell’atmosfera dei dipinti che vi sono conservati.