Emanuele, Paolo e Alessandro: tre giovanissimi artisti speciali che vedono il mondo con forme e colori accesi, che non conoscono il bianco e il nero ma nemmeno le sfumature, che vivono di “qui e ora” e di una vivacità che non contempla rabbia ma piuttosto un mondo di tinte forti e allegre: i colori che noi non vediamo. Di qui prende spunto il titolo della mostra che evidenzia quanto l’arte possa abbattere tutte le barriere e la bellezza per vincere ogni sfida contro la disabilità: Emanuele Petrucci, Paolo Sandoyu e Alessandro Grella, tre ragazzi affetti dalle sindromi di Down e di Moebus, sono i protagonisti della mostra ‘I colori che non vediamo’, che sarà esposta nella chiesa della Santissima Annunziata.
A promuovere l’iniziativa sono il Circolo La Pergola e la Cooperativa La Proposta. Emanuele esprime i suoi sogni ad occhi aperti attraverso disegni fantastici e ricchi di colori e realizza paesaggi astratti ma reali. Paolo è autore di opere dense e ricche di contenuto che ci fanno viaggiare nella storia, negli altri Paesi e nelle loro culture. Lettere tutte dello stesso carattere ma di colori diversi sono centrali nelle composizioni dal grafico Alessandro.
“Nonostante le gravi limitazioni dovute alla malattia, i ragazzi hanno sviluppato magnifiche potenzialità e grazie ad attività socio-ricreative, in cui sono stati inseriti, ed hanno dato spazio alla loro creatività”, spiegano gli organizzatori “.
Calzante per spiegare la piccola e preziosa esposizione, il Vangelo odierno, di Giovanni, che il cardinale Lojudice ha riportato nella riflessione sulle capacità di questi ragazzi: “Un po’ come nel dialogo in cui Gesù disse a Nicodèmo: ‘Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va (…)’ così noi dobbiamo aprire gli occhi e spostarci dalle nostre convinzionie guardare oltre, avanti, con lo sguardo che hanno, in questo caso, i tre giovani artisti.
La mostra, volutamente alla Santissima Annunziata per ridare alla chiesa il suo ruolo originario di accoglienza di tutti, rimarrà aperta al pubblico fino al 17 aprile, tutti i giorni, dalle 9 alle 18.30.
Katiuscia Vaselli