La nuova mostra di Giuseppe Ciani si intitola “Pietà per Aylan” e rende omaggio a Aylan Kurdi, il bambino di tre anni in fuga dalla Siria e trovato morto sulla spiaggia in Turchia insieme al fratello e alla mamma. Le opere dell’artista sono raccolte in una personale che sarà inaugurata domani alle 18 nella sede storica della Misericordia di Siena, in via del Porrione, 49, alla presenza dell’autore e della dottoressa Cattarin Franzero, capo gabinetto della Prefettura di Siena.
La mostra tratta il tema dei migranti con il linguaggio dell’arte pittorica per comunicare, sul piano del sentimento, la commozione e lo sgomento di fronte a vicende tragiche che coinvolgono persone come noi, in cerca di un approdo nella vita.
In merito al problema della migrazione, il pittore non affida alle sue opere né messaggi di respingimento, né di accoglienza, ma è ben consapevole che l’arte parla alla coscienza e che le immagini restano a testimoniare gli accadimenti per un tempo molto più lungo di quello riservato a qualsiasi fatto di cronaca.
L’immagine prevalente che viene rappresentata è quella pietosa del piccolo Aylan, morto sulla spiaggia di Bodrum, Turchia, il 2 settembre 2015. Il suo corpo, esanime sulla battigia, assurse a simbolo della tragedia dell’intera umanità di fronte alla perdita dell’innocenza, perché Aylan aveva tre anni ed era, anche lui, migrante.
In quasi tutti i dipinti esposti è presente Aylan, con la sua maglietta rossa e i pantaloncini blu, nella posizione della foto che ha fatto il giro del mondo. Ma l’immagine più emblematica è quella del bambino nella composizione della Pietà, anche lui Figlio, a rappresentare la pena che strazia il cuore. In altre figurazioni il bambino è tenuto da mani generose, o da mani che si intrecciano formando un nido. In ogni caso, l’intento del pittore è quello di coinvolgere emotivamente il visitatore, anche avvalendosi di alcune opere famose, come la Pietà del Botticelli, l’Urlo di Munch, ed altre opere che sono nella storia dell’arte. In ogni caso, la Madonna dipinta ha gli stessi colori di Aylan: rossa è la veste, azzurro il mantello.
Altre immagini fermano l’attenzione del visitatore per la loro particolare simbologia. È il caso del pennone con la bandiera bianca, che fa da culla ad Aylan; è il caso del quadro con le sole scarpette, cioè i piedi, il camminare, il destino dell’uomo, che il migrante rappresenta.
«Ospitiamo volentieri questa mostra dalla forte connotazione sociale, in un luogo che da più di 750 anni vede la Misericordia impegnata in opere di accoglienza, assistenza e aiuto – afferma Andrea Valboni, provveditore della Misericordia di Siena. Anche il periodo non è stato scelto a caso. Per accedere alla mostra si attraverserà un luogo di natività, il presepe che ogni anno i confratelli allestiscono nell’atrio della nostra sede storica, che ci ricorda come anche Nostro Signore venne al mondo da profugo».
Durante la cerimonia di inaugurazione, la dottoressa Maria Teresa Cattarin Franzero, capo di gabinetto della Prefettura di Siena, interverrà per portare una testimonianza sulle politiche di accoglienza nel territorio senese.
La mostra è un’anteprima dell’esposizione dell’intero ciclo di opere dedicate da Ciani ad Aylan, incluso a febbraio 2017 nel calendario di Siena Città Aperta.
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