La contrada di Valdimontone ha presentato ieri sera, nei locali del proprio museo, la conclusione dell’iniziativa di riqualificazione urbana, promossa e sostenuta dalla Fondazione MPS con il bando Let’s Art.
La proposta progettuale, che da subito da ottenuto l’adesione da parte della Fondazione Michelucci e di importanti associazioni culturali del territorio, ha interessato alcuni spazi e funzionalità del Museo realizzato dal noto architetto fiorentino e ha inteso preservare un luogo di indiscusso valore storico artistico della Contrada e della città, nell’auspicio di permetterne una migliore e più ampia fruizione da parte della cittadinanza nel suo complesso.
“Siamo grati alla Fondazione MPS e ai molti sostenitori che hanno dimostrato attaccamento e sensibilità per la cura del patrimonio della Contrada — dichiara Lucia Cresti. — È mio auspicio che la Contrada continui a promuovere percorsi, esperienze e collaborazioni capaci nel rispetto delle proprie tradizioni, di cogliere i bisogni e le sfide contemporanee, con uno sguardo sempre rivolto a coloro che a breve dovranno essere protagonisti.”
“Siamo convinti che il patrimonio artistico e la cultura siano reali occasioni di crescita per le persone e di sviluppo per il nostro territorio, per questo con il bando Let’s Art abbiamo favorito percorsi di formazione degli operatori culturali della provincia di Siena per incentivare azioni di reperimento di risorse economiche e utilizzo di strumenti digitali. – afferma Carlo Rossi, presidente della Fondazione Mps – Il progetto della Contrada di Valdimontone ‘Art L&D Light & Design – Il Valdimontone e l’architettura di Michelucci per la città’ è espressione innovativa e creativa sia del territorio di stretta appartenenza della Contrada del Valdimontone sia, in generale, della città di Siena, grazie alla capacità di individuare risorse, giovani talenti e sviluppo di reti per valorizzare l’opera di uno dei maggiori architetti italiani del XX secolo”.
La riqualificazione, che ha interessato principalmente il progetto illuminotecnico, è stato frutto di una articolata e strutturata raccolta fondi sulle cui tecniche e caratteristiche due contradaioli erano stati appositamente formati da professionisti del settore, nell’ambito di un percorso di accompagnamento che la Fondazione Monte dei Paschi aveva sostenuto.
In occasione della serata, aperta a tutta la cittadinanza, è stata illustrata, oltre alla breve descrizione dell’intervento nella sua componente tecnica e nel suo significato complessivo, una importante testimonianza in grado di riflettere sulle trasformazioni lungo il tempo e fino all’oggi delle funzioni, percezioni e utilizzi del Museo di Contrada.
Grazie alla fattiva collaborazione di importanti attori della vita cittadina, quali la Contrada e la Fondazione MPS, e l’impegno di molti donatori è stato possibile un intervento di cura di quel patrimonio artistico che è cifra insostituibile di Siena e della sua storia.