Venerdì 7 settembre alle 18 saranno i Musei Civici di San Gimignano ad ospitare il secondo appuntamento di avvicinamento alla 22° edizione del Terra di Siena Film Festival che si terrà dal 25 al 30 settembre 2018 nella Città del Palio presso il Cinema Nuovo Pendola. Dopo il Museo San Pietro di Colle val d’Elsa con Stan Brakhage, questa settimana sarà la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di San Gimignano ad invitare all’inaugurazione di “A Man Ray Legacy – Ursula Mayer | Simon Payne | Kathryn Ramey” a cura di Giovanna Fazzuoli e Giulia Magno.
Il 16 luglio 1923 alla Soirée du Coeur à Barbe, ultima manifestazione ufficiale del Dadaismo al Théâtre Michel di Parigi, fu presentata la prima opera cinematografica di Man Ray, realizzata combinando casualmente brevi riprese realizzate en plein air con segmenti di pellicola impressi con puntine, spilli, sale e pepe attraverso la tecnica fotografica dei rayograph. Un secolo dopo la creazione di Retour à la raison, le visionarie sperimentazioni di Man Ray sulla specificità del linguaggio filmico continuano a costituire un’inesauribile fonte d’ispirazione per filmaker e artisti contemporanei.
Le opere di Simon Payne, Kathryn Ramey e Ursula Mayer instaurano un dialogo immaginario con ciascuno dei tre film di Man Ray in mostra.
In Reason’s code di Simon Payne i versi cancellati del “poema ottico”, inquadrato in Retour à la raison, sono riprodotti in sequenza e manipolati dall’artista attraverso procedimenti programmaticamente casuali.
L’accostamento automatico delle immagini che informa il “cine-poema” Emak Bakia permea anche il “remake infedele” Elona Em Evael/Leave Me Alone di Kathryn Ramey, che trae ispirazione dall’opera di Man Ray tanto nella forma quanto nei contenuti.
Il carattere narrativo dell’architettura, che emerge nelle riprese della celebre villa che Robert Mallet-Stevens progettò per i visconti di Noailles a Hyères in Les mystères du Château de Dé, riveste un ruolo centrale anche in The Lunch in Fur / Le Déjeuner en Fourrure di Ursula Mayer. Ambientato in un edificio modernista dei primi anni Sessanta, il film mette in scena l’incontro immaginario di tre iconiche protagoniste delle Avanguardie storiche: la fotografa Dora Maar, la performer Josephine Baker e l’artista surrealista Meret Oppeneheim.
Le installazioni dialogheranno, come principio della rassegna “Arte e Cinema”, con la mostra temporanea Man Ray, wonderful visions allestita presso la Galleria di Via Folgore da San Gimignano. All’inaugurazione saranno presenti le curatrici Giovanna Fazzuoli e Giulia Magno.