
Una “folle journée” musicale dedicata all’esplorazione della musica occidentale, da ovest a est, con concerti e incontri dislocati in più location della città, sotto il segno dell’incontro tra la sensibilità per la cultura musicale sacra antica e le visioni del contemporaneo.
Il programma del Chigiana International Festival & Summer Academy, giovedì 17 luglio, delinea l’itinerario di un lungo viaggio attraverso oltre un secolo di musica, dal tardo Romanticismo ad oggi, un’esperienza musicale unica, in grado di mettere in relazione culture, epoche e linguaggi distanti. Un programma impreziosito dalla prima esecuzioni di due brani in prima assoluta, alle ore 19.30, nel Salone di Palazzo Chigi Saracini, The Book of Women di Riccardo Nova (1960) e la nuova Cantata di Marcello Panni, alla Basilica dei Servi, alle 21.15.
“Partenza”, alle 16 dalla Chiesa di Sant’Agostino, con la lecture del compositore Giorgio Nottoli, uno dei protagonisti degli ultimi 50 anni della musica elettronica italiana, celebrato dal Chigiana International Festival nell’anno del suo 80° compleanno con l’esecuzione di due composizioni, Cometa (il 16 luglio) e Traiettorie tese (il 21 luglio).
Alle 19.30, il concerto intitolato Hungaresque, nel Salone dei Concerti di Palazzo Chigi Saracini di Siena, trasporta nell’universo tinto dalle ispirazioni folk degli autori in programma, intrecciando memoria e innovazione, evocazioni popolaresche e sperimentazione sonora. Protagonisti della serata, alcuni dei maggiori interpreti della contemporaneità musicale in attività quali il flautista Roberto Fabbriciani, cui è dedicato il brano di apertura della serata – un immancabile omaggio a Boulez, cui il festival è dedicato quest’anno – explosante-fixe…, presentato in una versione per flauto solo dedicata allo stesso Fabbriciani. Al suo fianco Paolo Ravaglia (clarinetto), Sào Soulez-Larivière (viola), Luigi Pecchia (pianoforte) e András Szalai (cimbalom), in un programma raro e affascinante, che include la prima assoluta di The Book of Women di Riccardo Nova, gli Hungarian Folk Songs di Ádám Kondor, un Étude solistico di Francesconi e si chiude con un omaggio incrociato a Robert Schumann, firmato dallo stesso Schumann, con le Märchenerzählungen oltre che da Kurtág, con le sue miniature intense (Three pieces, Three other pieces del 1996).
Alle 21.15, nell’atmosfera sacrale della Basilica dei Servi, il Coro della Cattedrale Guido Chigi Saracini, diretto da Lorenzo Donati si cimenta in tre opere che, in modi diversi, esplorano pagine musicali sacre improntate ad una concezione essenziale e asciutta della spiritualità, profondamente radicate nella storia ma interpretate con sguardo contemporaneo. Grazie alla collaborazione di RAI Cultura, il concerto è oggetto di una ripresa video ai fini di una successiva trasmissione televisiva.
La Messa di Igor Stravinskij (1944), frutto di una scelta personale e non di una commissione, è un esempio paradigmatico del suo neoclassicismo: priva di ogni enfasi espressiva, ridotta a una sobrietà formale e timbrica (solo fiati e coro), guarda a un passato liturgico immaginario, pre-classico, che rifiuta l’opulenza della tradizione romantica. In essa, la musica si pone al servizio del testo sacro, con rigore e distacco.
I due brani di Marcello Panni, Missa Brevis e la Cantata, una commissione dell’Accademia Chigiana presentata per l’occasione in prima assoluta, si inseriscono in questo solco. La Missa si ispira alla prassi veneziana rinascimentale, ma ne rovescia l’estetica fastosa in favore di un suono sospeso, riflessivo. In questa Missa, così come in quella di Stravinskij, il compositore sembra privilegiare l’invito alla riflessione interiore piuttosto che l’esaltazione dell’evento liturgico o della scrittura musicale in sé: una spiritualità asciutta e contenuta, che cerca nell’essenzialità formale e nell’equilibrio timbrico una risonanza più profonda.
La Cantata, nella versione per tre voci e fiati, evoca il mottetto sacro in un linguaggio rarefatto, attraversato da una tensione latente. Rinunciando a sfruttare il pieno potenziale timbrico di una grande massa orchestrale, Panni preferisce qui coltivare l’equilibrio discreto dell’organico stravinskiano: intervengono così dieci fiati, suddivisi in due quintetti — legni e ottoni — capaci di dialogare nello spazio acustico con pari rilievo e densità espressiva, della Banda dell’Esercito Italiano, sotto la guida di Filippo Cangiamila.
Chiude il programma la Sonata pian’e forte trascritta da Marcello Panni, dall’originale di Giovanni Gabrieli, per lo stesso organico della Missa. L’antico si rinnova nel dialogo timbrico tra i gruppi di fiati, in un omaggio alla policoralità veneziana che riafferma, in chiave moderna, la continuità tra memoria e creazione.
Biglietteria e informazioni – I biglietti potranno essere acquistati on-line sui siti www.chigiana.org o www.TicketOne.it e presso le Biglietterie di Palazzo Chigi Saracini; il giorno del concerto la vendita proseguirà presso le rispettive sedi, a partire da due ore prima dello spettacolo. Per informazioni: tel. 0577-220922 oppure via e-mail: biglietteria@chigiana.org