Nella giornata di oggi, sabato 10 ottobre, si svolgerà l’11esima Giornata del Contemporaneo, la grande manifestazione organizzata ogni anno da Amaci, l’Associazione dei musei d’arte contemporanei italiani, per portare l’arte del nostro tempo al grande pubblico e divenendo l’appuntamento annuale che ufficialmente inaugura la stagione dell’arte in Italia.
La Nobile Contrada del Nicchio, per il secondo anno consecutivo ed in parallelo agli eventi di Siena Capitale Italiana della Cultura 2015, apre le porte del suo Oratorio e del Museo mettendo in visione le opere donate dai maestri ceramisti che nel maggio scorso hanno partecipato alla VII edizione dell’Arte dei Vasai; fra questi vi è anche l’opera della elvetica Petra Weiss, premiata dall’Arte dei Vasai per la carriera e per l’attività nel contesto della ceramica contemporanea. Oltre ai lasciti in ceramica sarà possibile vedere due opere di cui il museo è entrato in possesso. I due dipinti sono degli artisti contemporanei Marco Antonio Tanganelli e del duo Cecilia Rigacci – Carlo Franzoso alias Agathos. Il professor Paolo Neri, artefice del contesto che negli anni ha valorizzato la collezione, oggi ne traccia un breve ricordo.
L’origine della raccolta di ceramiche contemporanee della Nobile Contrada del Nicchio
La raccolta di ceramiche contemporanee, che oggi costituisce un singolare patrimonio della Nobile Contrada del Nicchio, è frutto della Festa all’Abbadia Nuova, promossa nel 2009 dal Seggio di cui ero Priore, e cresciuta continuamente d’importanza, in ambito nazionale e internazionale, grazie alla fondamentale consulenza di Carlo Pizzichini, in veste di Direttore artistico, e all’impegno totale di Gianni Maccherini, come organizzatore delle varie esposizioni.
Senza dimenticare, ovviamente, il consenso e l’opera di quei contradaioli che, da subito, hanno apprezzato l’iniziativa per il suo contributo di modernità al prestigio del Nicchio.
Nel corso delle sue sette edizioni, l”entusiasmo suscitato negli espositori ha fatto sì che molti di essi abbiano voluto donare le loro opere alla Contrada.
Così, anno dopo anno, è cresciuta una raccolta, unica per natura e per modalità di formazione, che non arricchisce solo il Nicchio, ma l’intera Città, dimostrando come le Contrade, quando si prefiggono gli obiettivi giusti, riscoprono la loro antica funzione di articolazioni vitali della Città-stato senese. Evidentemente, si può ottenere molto anche con pochi soldi, quando si opera con passione e competenza: una lezione, che, se fosse stata meditata nel recente passato, avrebbe evitato danni e delusioni alla nostra bella Città.
Infine, mi pare giusto ricordare che è stato possibile ammirare, grazie all’iniziativa della Direttrice della Fondazione dei Musei Senesi, Elisa Bruttini, e dell’Amministrazione del Comune di Trequanda, le acquisizioni più recenti della raccolta nel Museo della terracotta di Petroio, durante l’estate appena trascorsa: un ulteriore prova di come le nostre Contrade siano in grado di interagire, fuori dei loro limitati confini, con le tante eccellenze del nostro magnifico territorio; e anche oltre…
Paolo Neri
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