Ieri il celebre direttore d’orchestra Daniel Barenboim ha ricevuto la laurea honoris causa in “Relazioni internazionali e Studi europei” dell’Università di Firenze
L’Accademia Chigiana di Siena festeggia la laurea honoris causa a Daniel Barenboim, uno dei suoi più prestigiosi ex allievi. In una nota stampa, l’istituzione musicale senese esprime le più vive ed entusiaste felicitazioni in occasione del conferimento da parte dell’Università di Firenze al grande direttore d’orchestra e pianista del titolo in “Relazioni internazionali e Studi europei”.
“Tale prestigioso riconoscimento – sottolinea il direttore artistico della Chigiana Nicola Sani – conferito a Barenboim per meriti che vanno oltre la sua straordinaria carriera di musicista e gli innumerevoli traguardi da lui conseguiti in quel contesto, ha un significato estremamente rilevante, fortemente accresciuto dal difficile momento storico che stiamo attraversando. Più di ogni altro artista vivente Barenboim ha dimostrato come l’arte, la cultura e soprattutto la musica possano essere un veicolo imprescindibile per favorire la pace, la conoscenza, l’amicizia e la collaborazione tra i popoli. Gran parte del suo instancabile lavoro è dedicato al sostegno del dialogo tra israeliani e palestinesi, per il cui sviluppo ha fondato con l’amico Edward W. Said, il grande scrittore, letterato e docente di origini palestinesi, la West-Eastern Divan Orchestra a Weimar, in Germania, nel 1999, con la missione di unire giovani musicisti arabi e israeliani, con la quale ha cercato di contribuire alla costruzione di un percorso di pace nel Medio Oriente, facendo suo il grande messaggio di fratellanza universale insito nel linguaggio musicale. Oggi questo impegno per Barenboim è diventato ancora più intenso con la fondazione a Berlino della Barenboim-Said Academy. I due uomini erano convinti che la pace in Medio Oriente non potesse essere raggiunta con mezzi militari e si dedicarono alla ricerca di approcci alternativi a una soluzione politica. La Barenboim-Said Academy è stata inaugurata nel 2015 come solida continuazione dello spirito e della missione della West-Eastern Divan Orchestra ed è impegnata – come l’Accademia Chigiana con cui ha di recente avviato proficui contatti per avviare future collaborazioni – nell’educazione di una nuova generazione di musicisti”.
Classe di direzione d’orchestra docente Carlo Zecchi, tra gli allievi: Claudio Abbado, Daniel Barenboim, Zubin Mehta. Foto tratta dall’Archivio dell’Accademia Chigiana
Quello di Barenboim con la Chigiana è un legame profondo, che risale al suo periodo di studi. Daniel Barenboim è infatti tra i più celebri allievi della prestigiosa Istituzione senese, avendo frequentato il corso di Direzione d’Orchestra, allora tenuto da Carlo Zecchi, presso la Chigiana nel 1956. Il concerto finale del corso fu un evento straordinario e profetico: ebbe luogo il 26 agosto 1956 e in quell’occasione assieme a Barenboim si esibirono per la prima e unica volta insieme come direttori Claudio Abbado e Zubin Mehta (tutti e tre quell’anno allievi del corso di Zecchi) e Salvatore Accardo (allievo della classe di violino di Yvonne Astruc). Barenboim chiuse il concerto, dirigendo l’Egmont di Beethoven.
Nella successiva stagione di concerti “Micat in Vertice”, la Stagione 1956-57, Barenboim fu subito chiamato dall’Accademia Chigiana a tenere un recital di pianoforte. Il 13 aprile 1957 eseguì musiche di Bach, Beethoven, Chopin, Shostakovic e Mendelssohn.
Foto del giovane Barenboim con dedica al conte Guido Chigi Saracini
Daniel Barenboim fece ritorno alla Chigiana nel 2011, in occasione dello straordinario concerto che ebbe luogo a Siena il 6 settembre 2011, al Teatro dei Rinnovati. Il programma prevedeva l’Ouverture della Semiramide di Rossini, il Concerto n. 26 in re maggiore K. 537 “Dell’incoronazione” per pianoforte e orchestra di Mozart e la Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 55 “Eroica” di Beethoven.
In quella storica occasione Barenboim volle recarsi a Palazzo Chigi Saracini, sede dell’Accademia, per rivedere i luoghi dove aveva studiato in compagnia di coloro che assieme a lui sarebbero diventati i protagonisti assoluti della scena concertistica dei decenni successivi. Accolto con grande calore, il maestro volle visitare le sale del Palazzo, e in particolare si trattenne nella sala dove è conservato il pianoforte Bechstein del 1860, modello Erard, appartenuto a Franz Liszt, che era stato di recente restaurato dalla Chigiana. Tale pianoforte ha la particolarità unica di avere una struttura a corde parallele, anziché incrociate. Ciò gli conferisce un suono particolarissimo. Barenboim rimase talmente colpito dal suono di questo pianoforte, che decise negli anni successivi di farsi costruire un esemplare con le stesse fattezze. Il 26 maggio 2015, alla Royal Festival Hall di Londra, presentò il suo nuovo pianoforte, marchiato “Barenboim”, da lui commissionato al costruttore belga Chris Maene, in collaborazione con Steinway & Sons, sul modello del pianoforte conservato alla Chigiana. “Il calore e le caratteristiche timbriche dei pianoforti a corde parallele sono molto diverse dal suono dei normali pianoforti a corde incrociate, che rimane omogeneo in tutti i registri”, dichiarò Barenboim i quell’occasione. “Le voci e i colori chiaramente distinguibili nei vari registri, come nel pianoforte Erard di Liszt, mi hanno ispirato nell’esplorare la possibilità di combinare queste qualità con la potenza, l’uguaglianza del tocco, la stabilità dell’accordatura e gli altri vantaggi dei pianoforti moderni”.