Cultura

Christi Amor, il coro della Cattedrale di Siena protagonista al Chigiana international festival

Dopo il grande successo del suggestivo concerto tenutosi il 23 luglio scorso nella spettacolare cornice del chiostro di Torri di Sovicille e di quello del 25 luglio nella Basilicata dei Servi a Siena, il Coro della Cattedrale di Siena “Guido Chigi Saracini”, torna protagonista mercoledì 14 agosto, alle 18.30, nella Pieve cinquecentesca dei Santi Stefano e Degna a Castiglion d’Orcia.

Nato nel settembre 2016, grazie alla proficua collaborazione tra l’Accademia Musicale Chigiana e l’Opera della Metropolitana di Siena, il Coro della Cattedrale di Siena “Guido Chigi Saracini”, guidato dal suo storico direttore, Lorenzo Donati – nome di eccellenza internazionale che, tra l’altro, è stato allievo nei corsi di composizione dell’Accademia Chigiana – è diventato una realtà di assoluto prestigio internazionale e un protagonista imprescindibile del ricco cartellone del festival chigiano.

L’appuntamento tradizionalmente realizzato per la vigilia dell’Assunzione di Maria si inserisce nell’ambito del Chigiana International Festival & Summer Academy 2024 “Tracce” ed è dedicato alla figura di Santa Caterina da Siena. Prende il nome dalla composizione Christi amor, scritta dal direttore Coro della Cattedrale Guido Chigi Saracini, Lorenzo Donati, ispirata direttamente alle parole di Santa Caterina e posta al centro della serie di brani in programma, organizzati specularmente intorno ad essa, quasi fosse il perno di un caleidoscopio di sonorità che la circondano e invitano all’esperienza spirituale attraverso lo stupore dell’ascolto.

Valido per il ciclo Off the Wall del festival chigiano 2024, il concerto propone un programma che ruota attorno alle parole e ai temi di Santa Caterina da Siena nella ricerca sonora della musica corale contemporanea.

Il programma del concerto prevede composizioni a cappella, tutte composte da artisti viventi, e si apre sulle note di Factus est repente del compositore e direttore d’orchestra scozzese James MacMillan (1959), tratto da The Strathclyde Motets, serie di mottetti ad uso liturgico, eseguiti per la prima volta nel 2007. Dallo stesso ciclo è tratto il brano che chiude la serata, O Radiant Dawn, caratterizzato da un insolito Amen rock che conclude il brano.

Completano il programma i brani Lux aurumque del compositore statunitense Eric Whitacre (1970), divenuto durante la pandemia il terreno di unione di una comunità corale globale capace di abbracciare tutto il mondo in un unico canto di speranza; The Conversion of Saul e Caritas et amor del compositore e direttore di coro statunitense Randall Stroope (1953); i capolavori del compositore estone Arvo Pärt (1935) Peace upon you, Jerusalem, per sole voci femminili e ispirato al Salmo 122 (121), e The Deer’s Cry, mottetto a quattro voci sui versi finali di una antica preghiera irlandese, attribuita a San Patrizio, che viene pronunciata tradizionalmente per invocare protezione quando la fede non sembra più bastare; e O salutaris Hostia del compositore lettone, specializzato in musica corale, Ēriks Ešenvalds (1977).

Al centro del programma, Christi amor del direttore del Coro della Cattedrale Guido Chigi Saracini Lorenzo Donati (1972), brano che tiene insieme tecniche polifoniche antiche come l’organum, il canone, il ricercare e altre più moderne che seguono i passi delle ricerche espressive di fine Novecento, creando una combinazione che nella sua armonia inattesa risulta irresistibilmente coinvolgente ed efficace.

Quasi tutti i brani giocano con l’ascoltatore mettendo la sensibilità moderna accanto a una suggestione di Medioevo che ciascun compositore realizza alla sua maniera, attraverso il prestito di forme musicali antiche o riprendendo sonorità che solitamente siamo portati ad associare al passato profondo dell’Europa. Tuttavia, non sono certo “secoli bui” quelli cui ci si riferisce, intorno al Trecento, quando Caterina di Jacopo di Benincasa nata in Fontebranda si muoveva per le terre senesi e oltre i loro confini, per «sconfiggere il dimonio e torgliergli la signoria che egli ha presa dello uomo per lo peccato mortale, e trargli l’odio del cuore, e pacificarlo con Cristo Crocifisso e con il prossimo suo».

Il fuoco dell’innamoramento mistico in Dio, la determinazione nella carità, l’urgenza della pacificazione: sono i temi dei brani musicali che allo stesso tempo appartengono all’universo spirituale di Caterina da Siena, cui il concerto è dedicato per rintracciare e rinsaldare il rapporto fra la Santa senese e le sue terre, confrontandosi con un patrimonio di idee e sentimenti che sembra giungere a noi dal Medioevo, superando i secoli per continuare a rivolgersi a noi.

«Due mesi straordinari per il Coro della Cattedrale Guido Chigi Saracini. Siamo passati dalla direzione del Maestro Riccardo Muti per il progetto che ci ha visti impegnati a Ravenna e a Lampedusa, per poi approdare a Siena dove ci attendeva la favolosa produzione del Don Pasquale con la classe del Maestro Daniele Gatti – dichiara Lorenzo Donati, direttore del Coro. – Potrebbe bastare questo a segnare una bellissima estate di musica, ma non ci fermiamo e, dopo il progetto Ligeti e il concerto del 23 luglio nel Chiostro di Torri, che ha messo a confronto la musica del Quattrocento di Dufay e quella sperimentale del Novecento, torniamo protagonisti con un nuovo appuntamento alla Pieve dei Santi Stefano e Degna. L’ennesimo programma che risalta le doti di duttilità e capacità espressive che questo gruppo di straordinari cantanti ormai conferma di anno in anno».

Biglietteria e informazioni – Biglietti disponibili online e presso la biglietteria di Palazzo Chigi Saracini (lunedì-sabato ore 11-18); il giorno del concerto la vendita proseguirà presso le rispettive sedi di concerto, a partire da due ore prima dello spettacolo. Per informazioni, prenotazioni e acquisto biglietti consultare il sito www.chigiana.org o contattare la biglietteria chiamando il n. 0577220922 (ore 11-18 esclusa la domenica) o inviando una email a biglietteria@chigiana.org.

marco crimi

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