Palio e coronavirus. La questione è aperta da giorni, ma ancora nulla è deciso sul rinvio del Palio di luglio. Non ritengo però che questo solo rinvio sia sufficiente perché, se è pur ovvio che il Palio non si può fare senza i contradaioli, non si tratta solo di questo.
Ad oggi molte Contrade non hanno potuto fare neppure i bilanci preventivi, alcune hanno appena completato le dirigenze e certamente si sta rallentando nel tempo tutto quanto propedeutico al Palio: preparazione dei cavalli, rapporti con i fantini e fra i Capitani, definizioni delle strategie. Come minimo si riparte a maggio, ma nessuno sa di preciso come, né cosa si potrà fare.
Rimandare il palio di luglio a settembre è già complicato di per sé. Basti solo pensare alle modalità di applicare le sanzioni in corso nel rispetto del Regolamento (si possono ipotizzare alcuni inconsueti scenari come l’estrazione a sorte e poi l‘annullamento, oppure l’annullamento senza estrazione e lo slittamento delle sanzioni di luglio ad agosto).
Ma a mio avviso c’è anche altro.
E’ prevedibile che lo stato di libertà limitata si protragga ben oltre questi due mesi e quindi ci mancheranno le cene con le nostre chiacchiere e le nostre opinioni, ci mancheranno le Assemblee per discutere e dire la nostra, ci mancheranno i nostri consueti rituali. Difficile recuperare. S’arriverebbe ad agosto a passo zoppo e a ranghi ridotti.
Comunque sia il Palio dell’Assunta non potrebbe mai essere un Palio normale e avrebbe norme di sicurezza ancor più accentuate. Con un altro Palio che gli soffierebbe sul collo per i tempi contingentati. Con le cene della vittoria probabilmente rimandate a primavera. Per di più forse qualche Contrada avrebbe potuto fare nel frattempo vita quasi normale, con la Festa Titolare e la sua coda, e qualcuna invece no. Cosa non da poco.
Il coronavirus ci ha trovato tutti al canape prima della mossa e per ora non ha fatto differenze. Non le facciamo proprio noi. Abbiamo coraggio e azzeriamo tutte le attività che hanno a che fare col Palio, per ripartire nel 2021 da dove e come ci s’era lasciati. Nel frattempo troveremo comunque le nostre occasioni per tornare in Contrada.
Voldì le bandiere si fanno un altr’anno….
G. B. Barbarulli