Il Palio, il Cencio, il sogno di ogni contradaiolo fatto panno di seta fra poche ore sarà disvelato. A dipingerlo, per questo agosto, è stato chiamato Jean-Claude Coenegracht, un pittore belga che ama Siena visceralmente. In un’intervista di qualche mese fa ci raccontò di come a ventisette anni scoprì la nostra città e il Palio. Ora ci ha detto come sarà il suo Drappellone.
Che Palio vedremo?
«Non è un Drappellone triste e grigio, è pieno di luce».
E’ emozionato?
«(Ridendo) Sono nato pronto.
A parte gli scherzi sono molto felice di aver potuto dipingere il Palio. Devo ringraziare Laura (Guidolotti, ndr) che ha preparato la seta, ha messo il piatto d’argento sopra l’asta e così via. Finalmente ieri sera (per chi legge l’8 agosto, ndr) ho visto il Palio nella sua disposizione finale. E’ stata una gioia, perché il mio “bambino” è venuto come me, nudo. E Laura gli ha messo i vestiti».
Si è preparato un discorso per questa sera?
«Sì, un piccolo discorso. Sarà brutto, perché non parlo molto bene l’italiano. Ma alla fine pazienza, va bene così!».
Ha paura o no del giudizio del pubblico?
«No, perché non penso alla reazione. Ho fatto il mio lavoro con tutto il cuore e non mi interessa altro. Anche quando faccio una mostra ci sono persone a cui piace e altre che, invece, non apprezzano. E’ normale».
Emilio Mariotti
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