Il Rettore dell’Università di Siena Roberto Di Pietra esprime profondo cordoglio, suo personale e dell’Ateneo, per la scomparsa del Professor Mario Tronti, figura così importante per il nostro Paese, già Associato di materie filosofiche dell’Ateneo, che si è spento ieri a Ferentillo (TR): “Esprimo cordoglio alla famiglia a nome di tutta la comunità dell’Università di Siena. Manifesto il senso di gratitudine per quanto il Prof. Tronti ha dato alla scienza ed alla cultura del nostro Paese”.
Nato a Roma nel 1931, Mario Tronti fin dai primi anni Sessanta manifestò quella fusione profonda tra riflessione filosofica e impegno politico che lo ha caratterizzato per tutta la sua vita. Laureatosi in filosofia con Galvano Della Volpe, fu cofondatore nel 1961 con Raniero Panzieri della rivista Quaderni Rossi per poi fondare nel 1963, con Alberto Asor Rosa e Massimo Cacciari, Classe operaia e divenire infine, soprattutto grazie alla pubblicazione presso Einaudi nel 1966 di Operai e Capitale, uno dei principali sostenitori dell’”operaismo”; movimento filosofico-politico fautore di un marxismo e leninismo militante, avverso alla cultura politica togliattiana allora dominante nel P.C.I., che svolgerà un ruolo importante nell’alimentare in Italia la rivolta studentesca del 1968.
Tronti tuttavia non ruppe completamente con il P.C.I. Nel corso degli anni Settanta, dopo essere divenuto professore di filosofia morale e filosofia politica all’Università di Siena e aver continuato la sua riflessione filosofico-politica approdando ad una nuova prospettiva, quella della Autonomia del Politico (Feltrinelli 1977), strinse ancor più il suo rapporto con la città di Siena e accettò di essere eletto nel 1979 nel gruppo del P.C.I. al Consiglio Comunale, dove diede il suo apprezzato contributo fino al 1983.
Successivamente, mentre continuava a coltivare sia il suo ruolo di professore presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Siena sia quello di studioso nel campo della filosofia politica, il suo impegno politico-istituzionale divenne di rilievo nazionale. Fu eletto due volte al Senato della Repubblica: una prima volta, nel 1992, nelle liste del PDS e una seconda, nel 2013, nelle liste del PD. Andato in pensione nel 2001, non mancò di proseguire, dal suo ritiro a Ferentillo, la sua riflessione filosofico-politica, che si è concretizzata anche negli ultimi anni con numerose pubblicazioni sino a La saggezza della lotta (DeriveApprodi) del 2021.
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