Costa Paparoni: i possedimenti della famiglia Bandinelli

Nell’attuale Costa Paparoni c’era, a quanto sembra, un palazzo della famiglia Bandinelli, chiamata per l’appunto dei “Paparoni”.

La Costa dei Paparoni prende il proprio nome dalla nobile famiglia Bandinelli, i resti romanici del cui palazzo sono ancora oggi visibili all’angolo della strada stessa; i Bandinelli furono detti “Paparoni” dal 1159 anno in cui un loro membro, Rolando, salì al soglio pontificio con il nome di Alessandro III (fu Rolando Bandinelli Paparoni a consacrare nel 1179, anno del terzo concilio Laterano, il nascente Duomo di Siena).

Recenti studi hanno fatto chiarezza sulle vicende insediative dell’area, al centro della quale si pone la vicenda di uno dei palazzi duecenteschi attribuito all’importante famiglia senese, posto proprio tra la costa dei Paparoni e via Camollia. L’edificio in questione spesso è stato identificato con quello che nel 1218 (come raccontano le cronache dell’epoca) venne costruito con i sostanziosi proventi accumulati da Guido d’Ildibrandino Bandinelli con la presa di Damietta, per la quale impresa venne anche soprannominato “Guido de Palatio”.

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In realtà alcuni studiosi pensano che il palazzo di Guido d’Ildibrandino fosse piuttosto quello che sorge di fronte all’arco dei Rossi, cioè quello consortile dei Bandinelli. Altri studiosi, inoltre, si sono spinti fino ad identificare la costruzione con il palazzo al numero civico 9 di via di Banchi di Sopra, dove, sotto la scialbatura e il rifacimento barocco, esiste ancora una cortina di pietra con porte e finestre con archi a tutto sesto, su cui si trova lo stemma dei Bandinelli.

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Certamente anche in Camollia, tra la Magione e San Vincenzo, doveva esistere un palazzo di proprietà del ramo dei Paparoni, e, del resto, proprio per il fatto che qui la famiglia aveva dimora si denomino “Paparoni” l’intera area. Tuttavia proprio questo edificio fu abbattuto alla fine del Duecento, probabilmente a seguito di un atto di ribellione da parte dei Paparoni, e non venne più ricostruito, visto che nell’Estimo del 1316 veniva nominata la piazza dei Paparoni con alcuni edifici, ma non si parla di un palazzo. Già nello statuto dei Viari si accenna alla riparazione della via di San Lorenzo “de calcinaccio palatii Paparonum” anche se la conferma ufficiale si ottiene da un documento datato 1293, nel quale un certo Bondo del fu Ridolfino affittava una piazza “cui ex una parte est platea super qua fuit palatium Paparonum”. Queste fonti sembrano confermare che in origine il complesso dei Bandinelli fosse molto vasto, occupando almeno parte dell’attuale Costa dei Paparoni, e che dopo l’abbattimento di fine ‘200 sia rimasto solo il palazzo ancora raffigurato in varie stampe dei primi anni del ‘500, poi pressoché completamente demolito alla metà del XVI secolo e i suoi materiali reimpiegati nella costruzione della fortezza spagnola alla Lizza.

Maura Martellucci
Roberto Cresti