Cultura

Dalla Malcontenta di Venezia al Chianti, il bronzo di Janine Von Thüngen

Il bronzo dell’artista tedesca Janine Von Thüngen sarà protagonista di “Art of the Treasure Hunt” nel Chianti, fino al 30 ottobre 2017.

Il grande bronzo dell’artista tedesca Janine Von Thüngen, protagonista in questi mesi di una grande personale nella palladiana Villa Malcontenta in concomitanza con la Biennale veneziana, è stato scelto per essere esposto alla nuova edizione di “Art of the Treasure Hunt”.  “Eternity 3”, questo il titolo della magnifica opera dell’artista, si può ammirare sino al 30 ottobre alla Villa di Geggiano, antica dimora dei nobili Bianchi Bandinelli, in comune di Castelnuovo Berardenga, nel senese più intenso.

“Art of the Treasure Hunt” è un una caccia al tesoro attraverso sette aziende vitivinicole del Chianti Classico alla ricerca di tesori nascosti: per trovarli bisogna raggiungere cantine scavate sotto antichi borghi immersi nella campagna toscana, alla fi­ne di strade bianche che nemmeno i navigatori più tecnologici conoscono.

Il tutto non solo per trovare le pur eccellenti bottiglie di vino, ma opere d’arte contemporanea scelte dalla collezionista svizzera Luziah Hennessy.

Come afferma il curatore della manifestazione, Kasia Redzisz, Senior Curator alla Tate Liverpool, “The Art of the Treasure Hunt” è “un viaggio attraverso il Chianti alla ricerca delle sue perle”.

Risultato della collaborazione fra appassionati artisti ed estimatori del vino, questo progetto, unico nel suo genere, vede l’installazione di opere di artisti internazionali nelle migliori cantine della Toscana. Un “gran tour” enologico nei cinque sensi, punteggiato di sculture, installazioni, fotografie e video.

A coloro che partecipano a questa “caccia al tesoro” si presenta la possibilità di percorre il Chianti assaporandone aromi, colori e profumi. La loro esperienza sensoriale oscilla continuamente fra passato e presente, contemplando l’arte contemporanea nella penombra di antiche cantine, degustando la fragranza dell’olio extra-vergine d’oliva e la maturità del vino.

Attraverso una “mescita” di diversi piani temporali, il progetto “The Art of the Treasure Hunt” più che lo spirito del tempo, riesce a far emergere l’anima del luogo. È il sommo tentativo di distillare l’essenza del genius loci toscano da un ricco bouquet di sensazioni”.

“The Art of the Treasure Hunt” 2017 si sviluppa tra Colle Bereto, il Castello di Brolio, Felsina, Villa di Geggiano, Castello di Volpaia e Borgo San Felice, tutti spazi scelti per i loro eccellenti vini, per il significato storico e la suggestione degli ambienti.

Qui sono accolte opere di Not Vital, Jannis Kounellis, Kiki Smith, Jan Fabre, Vivian Caccuri, Massimo Listri, Cabelo, Robert, Henrik Håkansson, Michele, Gabriel Kuri, Hrair Sarkissian, Najwa Najjar, Olivier Picasso, Jean-Michel Basquiat, Bruno Bralfperr.

Alla Villa di Geggiano, Janine Von Thüngen è affiancata dai brasiliani Jarbas Lopes, Laura Lima e Rodrigo Torres e dai polacchi Agnieszka Brzezanska e Alicja Bielawska.

La sua magnifica stele bronzea è il frutto di un complesso procedimento elaborato a partire da siti ipogei delle catacombe romane.

Janine Von Thüngen ha realizzato le sue sculture in bronzo della serie “Eternity” mediante calchi delle antiche pareti catacombali, ottenendo matrici uniche a doppia faccia. Con la sua ideazione ed elaborazione, i fenomeni fisici del positivo e negativo si sono in questo modo fusi, prendendo forma in un unico diaframma che include sia lo spazio che il tempo.

Opere molto materiche, quelle proposte da Janine Von Thüngen, alla Villa di Geggiano che, come quelle parallelamente esposte alla veneziana Malcontenta, risultano sospese tra spazio e tempo. Presenze che sembrano emergere dalle viscere antiche dell’uomo e della terra.

Grezzi, enormi bronzi che, una volta usciti dalla loro prigione all’interno dello spazio sotterraneo sembrano prendere il volo… nel tempo.

Janine von Thüngen è nata in Germania. Dopo gli studi compiuti a Monaco di Baviera alla AdSK sotto la guida di Nicolai Tregor (1985-87) e un tirocinio prima nella moda poi nel design del costume e delle scene compiuto nelle maggiori opera houses europee, si è dedicata alla scultura e alle installazioni plastiche in spazi pubblici, in importanti collezioni private e musei oltre che in istituzioni educative e studi di architettura.

Nel 2000, dopo aver soggiornato ad Anversa, New York, Mosca e Parigi, giunge a Roma dove attualmente vive e lavora. Numerose sono le mostre effettuate in quelle città e le sue opere si trovano in collezioni private e musei del Belgio, Germania, Italia e USA.

Arianna Falchi

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