Dante in Duomo a Siena? Un percorso culturale con il padre della lingua italiana

 

 

Qualche giorno fa in Duomo è stato notato un uomo vestito come Dante Alighieri e qualcuno ha definito ‘trash’ e fuori luogo la sua presenza, parlando di mancanza di cultura. Oggi quel novello Dante, ovvero il presidente dell’associazione culturale Amici di Dante in Casentino, ci tiene a precisare come stanno i fatti e quanto il lavoro sia apprezzato anche da critici come Vittorio Sgarbi. Oltre alle uscite con tanto di vestito anche per le scuole, l’associazione sviluppa serate con Canto e Declamazione dei differenti Canti della Divina Commedia, accompagnate da violino, flauto traverso o altri strumenti musicali. (possibile vedere in fondo all’articolo alcuni video del canale YouTube dell’associazione).

“Dopo aver percorso le splendide contrade della città, mi trovavo in Duomo con tanto di vestito da Vate, (non era la prima volta che entravo con il vestito, chiedendo gentilmente il permesso), poiché, come tutti i luoghi presenti in Toscana, anche Siena ha un legame forte con il Poeta: basti pensare alle svariate citazioni di versi presenti in placche marmoree presenti nella città, che vanno da quella in piazza Tolomei, a quella in Piazza del Campo, per non parlare di Fonte Branda etc,) per tanto, quale luogo emblematico della Città, con il “Pavimento più bello del Mondo”: parole di Giorgio Vasari, non poteva non essere oggetto di studio da parte del Sommo Poeta”.
A parlare è Riccardo Starnotti, Presidente dell’ Associazione culturale Amici di Dante in Casentino, che da 10 anni promuove la conoscenza della lingua italiana e dell’Italia, tramite l’ esperienza diretta dei luoghi che hanno ispirato il Sommo Poeta nella creazione della Divina Commedia e che hanno caratterizzato il lungo esilio.
Partendo dalla valle del Casentino, passando per la Toscana allargandosi chiaramente a tutta l’ Italia, di cui, non
dimentichiamolo Dante è il padre della lingua.

“A Siena, osservando il pavimento del Duomo, il legame con la Commedia viene naturale, dato che il Poeta proprio nella prima cornice del Purgatorio, quella dei superbi, può comprendere esempi di superbia punita in bassorilievi finemente scolpiti su placche marmoree che egli stesso cosi descrive:
(Purg XII 64-69)

Qual di pennel fu maestro o di stile
che ritraesse l’ombre e ’ tratti ch’ivi
mirar farieno uno ingegno sottile? 66

Morti li morti e i vivi parean vivi:
non vide mei di me chi vide il vero,
quant’io calcai, fin che chinato givi. 69

E se c’è un Pavimento finemente scolpito, che riassume tutta la Sapienza Umana e Divina antica e del Nuovo e Vecchio Testamento, chiaramente è il Pavimento del Duomo di Siena. Oggettivamente il più bello del mondo. E se a dirlo è un fiorentino e per di più il Sommo Poeta, non vedo quale inconveniente vi sia nel permettere il godimento di tanta Bellezza da parte del medesimo con il vestito che lo contraddistingue. Tutto questo per dire che la scelta e la volontà di visitare la Cattedrale con tanto di vestito da Vate è stata una scelta personale.
Il Personale del Duomo gentilmente e cordialmente mi ha sempre facilitato l’entrata, (sempre con biglietto, sia ben chiaro), con la professionalità che li contraddistingue. Per tanto ringrazio per le attenzioni ricevute”.

Tra le altre cose, di recente l’ Associazione Culturale Amici di Dante in Casentino ha lanciato “Il Cammino di Dante in Casentino”, un Cammino simile a quello di Santiago, (le tappe sono 15 invece di 30), che partendo da Firenze, luogo di nascita del Poeta, ma anche città che lo ha esiliato, arriva al Castello di Poppi in Casentino. Ogni tappa è contraddistinta dal fatto che tale località è menzionata direttamente o indirettamente nella Commedia o in opere minori. Ne ha parlato la stampa, ripresa con critica favorevole da Sgarbi.

 

 

https://ilcamminodidanteincasentino.wordpress.com/