Cultura

‘Divina Bellezza, sotto il Duomo’, cinque sensi più uno: la memoria

‘Divina Bellezza, sotto il Duomo – percorsi di luce’. Un titolo che racconta la nuova edizione dello spettacolo di video mapping 3d che, quest’anno, si svolge nel cantiere dell’Oratorio di San Giovannino. Un’esperienza unica che attraversa i cinque sensi… più uno.

Divina Bellezza, di colori e di luci, pudica amante delle pietre senesi, raccontata nelle trame terrose che si ergono imponenti sull’Acropoli della città, vissuta e consumata dagli occhi affamati di chi, a cuore aperto, ha voluto conoscere un pezzo della nostra antica storia.

Quest’anno, dopo il successo delle passate edizioni, lo spettacolo di video mapping 3D torna ad incantare l’Acropoli di Siena e, stavolta, apre le porte del cantiere dell’Oratorio di San Giovannino, chiuso da decenni.

Da piazza Jacopo della Quercia, la “Divina Bellezza, sotto il Duomo – percorsi di luce” si trasferisce nelle fondamenta del Duomo, si snoda sotto terra e concede la possibilità di entrare in contatto con la Siena che fu, toccarla con mano e viverla attraverso la narrazione degli eventi passati, tra mito e leggenda, storia e cultura. Un’esperienza che tocca i cinque sensi, li stimola e ne sveglia un sesto: la memoria.

La vista.

Luci, ombre, colori che si intrecciano sulle pareti invecchiate dal tempo, l’eccellenza tecnologica che si fonde con l’antica traccia delle costruzioni medioevali. 40 proiettori fanno animare gli affreschi di Ambrogio Lorenzetti, le misteriose acque della Diana vibrano e inondano la sala, trascinando lo spettatore nella leggenda. La Divina Bellezza riempie il cuore e gli occhi dell’osservatore, nutrendoli di particolari e dando vita alle opere d’arte più amate dai senesi e dai turisti di tutto il mondo.

L’udito.

Uno spettacolo dedicato ai senesi e agli amanti della città del Palio di tutto il mondo. La Divina Bellezza si guarda e si ascolta, con le cuffie fornite al pubblico che danno la possibilità di fruire della narrazione in ben 4 lingue. La voce narrante è accompagnata dalle musiche incalzanti e ‘medievali’ che fanno da colonna sonora al racconto, dolci, per poi mutare in un rombo potente nei momenti più salienti della storia.

Il tatto.

Mani. Mani esperte e consumate che si stringono attorno agli attrezzi del mestiere. Tra i protagonisti dell’opera, le maestranze senesi: calzolai, fabbri, intagliatori, vetrai, artigiani che mantengono viva una tradizione antica, l’eccellenza, la qualità dei loro prodotti conosciuta in tutto il territorio.

La ‘Divina Bellezza, sotto il Duomo’ ne racconta l’unicità, ne mette in risalto il valore da dover preservare. Per questo nel progetto promosso dall’Opera della Metropolitana di Siena e dal Comune di Siena, prodotto da Civita-Opera, sono state coinvolte dodici realtà locali, proprio per mostrare quel “filo” lungo che collega la città che fu con quella attuale.

Ecco la lista: il fornaio Lorenzo Rossi, l’intagliatore Vinicio Guastatori, il pittore Marco Caratelli, lo scultore Pierluigi Olla, il calzolaio Alessandro Stella, l’orafa Michela Cinotti, il restauratore Cesare Olmastroni, la ceramista Paola Bianciardi, i farmacisti della famiglia Liserani, il salumiere Antonio De Miccoli, il fabbro Laura Brocchi e il vetraio Alberto Positano.

L’olfatto.

Si accede dal Battistero di San Giovanni e si scende, si attraversa il cantiere della ristrutturazione dell’Oratorio di San Giovannino ed è lì che si ha il primo impatto con la storia. L’aria cambia, più fresca, impregnata dagli odori della terra, vecchi e vissuti, si sentono i profumi del lavoro, delle pietre consumate che compongono le fondamenta dell’Acropoli. Se in Piazza jacopo della Quercia si respiravano i caldi venti estivi, la “Divina Bellezza, sotto il Duomo” propone un coinvolgimento ancor più profondo, un climax che parte dal primo passo e trova il suo apice nello spettacolo di luci.

Il gusto.

Protagonisti, ancora gli artigiani, ancora i senesi che resero e rendono grande il territorio. Prodotti della terra, le spezie e gli impasti, le mani immerse nel dolce e nell’agro, le bestie, l’oro dei campi. E, una volta concluso lo spettacolo, è possibile sostare alla caffetteria del Santa Maria della Scala, punto di ristoro dove poter rinfrescarsi e fuggire dalla calura estiva o concedersi un aperitivo ai piedi della Cattedrale.

La memoria.

Attraverso le fondamenta del braccio sinistro del transetto, una volta luoghi destinati alla conservazione delle granaglie, si giunge all’aula seicentesca della chiesa. In occasione del settecentesimo anniversario dell’ampliamento della Cattedrale, l’Opera della Metropolitana inaugura questo percorso finalizzato alla valorizzazione e al recupero dell’Oratorio di San Giovannino, ormai chiuso da decenni. Un percorso quasi sotterraneo che va a riscoprire luoghi dimenticati, celati agli occhi dei senesi per lungo tempo e che adesso tornano a splendere, divenendo il meraviglioso palco scenico della Bellezza, quella vera, profonda e costruttiva. E’ questo il sesto senso della Divina Bellezza, quello che ci riporta alle nostre origini, alla culla primordiale di una grande civiltà, culla di Siena, della sua cultura, di ciò che era e di ciò che è oggi.

Info e prenotazioni:

Divina Bellezza, sotto il Duomo – percorsi di luce: 0577/286300 – opasiena@operalaboratori.com

 

Arianna Falchi

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