Il Complesso Museale Santa Maria della Scala di Siena protagonista del Sesto incontro del ciclo Musei italiani – Sistema nazionale organizzato dal MIBACT per oggi a Roma, nell’Aula Ottagona (Planetario) delle Terme di Diocleziano,
L’appuntamento sarà introdotto dai saluti di Daniela Porro, Direttrice del Museo nazionale romano, moderato da Manuel Roberto Guido per la Direzione generale Musei, e vi parteciperanno tre Direttori di diverse realtà museali (statali, regionali, locali o private), tra cui Daniele Pittèri, Direttore del Complesso Museale Santa Maria della Scala di Siena, primo museo comunale invitato al ciclo di incontri. Insieme a lui, a raccontare e condividere la loro esperienza, anche Serena Bertolucci, Direttrice del Polo museale della Liguria e Valentino Nizzo, Direttore del Museo nazionale etrusco di Villa Giulia di Roma.
Questo incontro fa parte del ciclo di conferenze inserito nel calendario di eventi del 2018 Anno europeo del patrimonio culturale al quale il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha aderito per promuovere l’importante patrimonio culturale del nostro Paese coinvolgendo musei, istituti e siti archeologici su tutto il territorio nazionale con l’intento di favorire il dialogo internazionale partendo dalla storia e dalle bellezze artistiche italiane.
Sistema Museale Nazionale
L’appuntamento sarà anche l’occasione per promuovere l’avvio del Sistema museale nazionale, la più importante missione del MIBACT dei prossimi anni per mettere in sinergia tutti i musei italiani, al fine di migliorare il sistema di fruizione, accessibilità e gestione sostenibile del patrimonio culturale.
Possono accedere alla rete del Sistema museale nazionale, oltre ai luoghi della cultura statali (art. 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio), anche musei e luoghi della cultura non di appartenenza statale, pubblici o privati, su base volontaria e mediante un sistema di accreditamento definito nel Decreto ministeriale del 21 febbraio 2018 (pubblicato il 4 aprile 2018) con l’«Adozione dei livelli minimi uniformi di qualità per i musei e i luoghi della cultura di appartenenza pubblica e attivazione del Sistema museale nazionale».
Distribuiti in tre ambiti (organizzazione, collezioni, comunicazione e rapporti con il territorio), i livelli uniformi di qualità costituiscono un importante documento per la verifica del rispetto degli standard minimi da parte dei musei e sono il risultato di un lungo lavoro interdisciplinare, svolto in attuazione dell’art. 114 del Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Considerando la varietà dei nostri luoghi della cultura, dovuta a ragioni storiche e territoriali, la definizione degli standard museali e la costituzione di un Sistema nazionale appaiono come una messa a punto della riforma riorganizzativa del Ministero (D.P.C.M. 171/2014), ma possono costituire anche un’opportunità di crescita per i piccoli musei e un documento di riferimento per definire obiettivi di progressione e miglioramento.
Il Sistema museale nazionale fa capo alla Direzione generale Musei ed è coordinato su base regionale e provinciale, secondo le modalità definite nel decreto. Con decreto del Ministro Alberto Bonisoli del 9 agosto 2018 è stata nominata la Commissione per il Sistema museale nazionale che ne ha dato l’avvio.
Santa Maria della Scala
All’incontro di venerdì 16 novembre 2018 a Roma il Santa Maria della Scala rappresenterà il Sistema museale cittadino di Siena: il Direttore Daniele Pittèri ne illustrerà le peculiarità del patrimonio materiale e immateriale, oltre che della gestione e dei suoi risultati, a partire dall’Accordo di Valorizzazione del sistema museale cittadino senese, siglato dal Mibac e dal Comune di Siena del 2017 e imperniato principalmente sulla costruzione di un rapporto organico e continuativo fra il Santa Maria della Scala e la Pinacoteca Nazionale di Siena.
Il concerto di lavori, produzione e programmazione culturale iniziato nel 2016 ha portato il Complesso Museale ad ottenere dalla Regione Toscana, con apposito decreto 14140 del 12 settembre 2018, il riconoscimento di museo di rilevanza regionale.
In soli 2 anni il Santa Maria della Scala ha realizzato più di 22 mostre, fra cui quella su Ambrogio Lorenzetti, 5 convegni internazionali e più di 100 eventi, oltre 70 restauri, un sistema di customer satisfaction informatizzato, un’intensa attività di ricerca e di pubblicazioni, rilanciando la biblioteca Briganti, i cui utenti nel solo 2017 sono raddoppiati, riordinando e ricatalogando le collezioni. Inoltre ha realizzato un sistema di sicurezza antincendio, antieffrazione e videosorveglianza, a tutela dell’immobile, delle opere, dei visitatori e dei lavoratori, grazie a importanti investimenti e a una stretta collaborazione con il Corpo dei Vigili del Fuoco. Si ricorda anche la realizzazione di impianti di controllo microclimatici e dell’umidità nelle sale espositive e l’aumento dei visitatori, più che raddoppiati in due anni e in crescita anche nel corso del 2018.
Il riconoscimento di museo di rilevanza regionale, oltre ad essere uno strumento imprescindibile per l’accesso ai fondi ordinari della Regione Toscana destinati ai musei, è anche un incentivo fondamentale al mantenimento di standard qualitativi alti, fondamentali anche per l’accreditamento al Sistema museale nazionale.