E’morto Fernardo Botero, l’artista dei grandi volumi. Il suo tocco prezioso anche nel Palio

E’ scomparso all’età di 91 anni Fernardo Botero, l’artista colombiano che ha amato la Toscana e che qui ha vissuto, rendendo omaggio al territorio che è stato la sua seconda casa, la sua seconda vita. A Pietrasanta, in particolare, luogo amato anche da altri artisti come Igor Mitoraj ma anche a Siena, dove Botero (come anche Mitoraj) ha lasciato il suo tocco prezioso, il suo segno indelebile.

Quando gli fu affidato il compito di dipingere il Palio dell’agosto 2002, l’artista si diceva preoccupato solo del non aver mai dipinto su seta. Eppure, quando il suo Drappellone fu presentato ai senesi – per dovere di cronaca ricordiamo che la presentazione non avvenne nel Cortile del Podestà come di consueto ma all’interno del Teatro dei Rinnovati, perché pioveva – fu un successo.

Quella Madonna dal sapore latinoamericano, che sovrastava con le sue forme enormi la Piazza e i cavalli e che teneva in braccio un fanciullo, quel Drappellone così insolito e dai colori accesi riscosse gli applausi dei presenti, riconosciuto come una grande opera d’arte.

Quel Palio  – corso ormai al calare della sera – fu vinto dalla Tartuca, fu la prima volta dell’accoppiata Berio – Trecciolino e il Drappellone di Botero è oggi una delle opere che in tantissimi chiedono di poter vedere all’interno del museo della Contrada di Castelvecchio.

In quell’occasione, l’artista regalò poi un’altra opera alla Contrada (nella foto, sotto) – anch’essa esposta nel complesso museale – che divenne la copertina del Numero Unico della vittoria, dal titolo chiaramente evocativo: “Alla Grande”.

K.V.