“Sorvegliati. Un progetto su Jean Genet” inaugura la stagione del teatro Ciro Pinsuti

“Sorvegliati. Un progetto su Jean Genet” inaugura la stagione 2011 – 2012 del teatro Ciro Pinsuti di Sinalunga (Siena).

Lo spettacolo de Il Mulino di Amleto, con Lorenzo Bartoli, Marco Lorenzi, Yuri D’Agostino e Luca Di Prospero per la regia di Marco Lorenzi, scenografia di Gaia Moltedo e light designer Luna Mariotti, andrà in scena domani, domenica 18 dicembre alle ore 21.

Il progetto “Sorvegliati” nasce dall’avvicinamento a “Haute sorveillance” (Sotto stretta sorveglianza), il primo e l’ultimo testo drammatico scritto da Genet. Se la prima versione risale al 1947, l’ultima è datata 1985 (e tra queste due ne intercorrono altre tre). Tra la prima e l’ultima versione si colloca l’intera produzione drammatica e poetica di Genet, tanto che “Haute sorveillance” può essere considerato una vera e propria officina della poesia del grande scrittore francese. Per questo motivo l’idea di lavorare solo sul testo “Haute sorveillance” è stata sostituita dal desiderio di voler costruire un più complesso percorso drammaturgico, completamente nuovo, usando solo come bussola il primo testo teatrale di Genet. Nella pièce di Genet c’è tutto il disorientamento e la perdita di equilibrio del nostro tempo. Ma soprattutto c’è la grande perdita di identità che l’uomo moderno sta affrontando in questo particolare momento storico “precario e assordante”. In questo orizzonte di idee si pone il testo di Genet, che parte dal rapporto coatto tra tre carcerati costretti a convivere in una piccola cella, perennemente consapevoli della presenza/assenza di un sorvegliante, per arrivare a deflagrare in una dimensione assai più ampia: la distruzione della morale convenuta e di ogni limite conformistico, per ricercare un nuovo senso e una nuova morale in cui essere “veramente esseri-umani”. Nonostante la cornice del testo rappresentata dal carcere, la fuga non sembra essere il reale proposito dei tre protagonisti, piuttosto i giovani si “frugano dentro”… giacché il teatro di Genet è fatto di carne sangue e di poco altro. Ne risulta subito un teatro della crudeltà in cui il pubblico viene invitato ad assistere al dissezionarsi dei sentimenti con impudicizia.

“Il teatro di Genet è fatto di carne sangue e di poco altro – spiega il regista Marco Lorenzi – e il pubblico viene crudelmente invitato ad assistere al dissezionarsi dei sentimenti con impudicizia. Se si vuole fare uno spettacolo su Genet (o da Genet), l’unico modo è quello di lasciarsi andare alla sua intransigenza, alla sua Poesia, alle sue contraddizioni, alla sua cattiveria, alla sua rabbia, ai suoi controsensi. La nostra volontà di districarli e di spiegarli non ha senso, come non ha senso cercare di classificarlo. Recitare Genet e metterlo in scena vuol dire accettare il suo mondo, lasciando perdere il nostro per un po’. Accettare la sua legge è l’unico modo per leggerlo, cedere alla sua energia funerea è l’unico modo per raccontarlo”.

 

Per informazioni è possibile contattare la biglietteria del teatro Ciro Pinsuti, aperta un’ora prima dell’inizio di ogni spettacolo, al numero 0577 630247, oppure la Biblioteca Comunale di Sinalunga, aperta del lunedì al venerdì con orario 9–13 e ogni lunedì, martedì e giovedì anche in orario 15.30–18.45, al numero 0577 631200.