Una ragnatela al femminile, Sheila Pepe a “StARTers”

Il femminismo come principio ispiratore per la sua vita e per la sua ricerca artistica, la ragnatela come rete attraverso la quale collegarsi idealmente alle figure femminili più carismatiche del passato, ma anche alle donne del suo presente, costruendo un simbolico ponte generazionale.

E’ il percorso artistico di Sheila Pepe, visual artist americana, visiting artist del Siena Art Institute per il mese di maggio, protagonista del prossimo appuntamento di “StARTers”, il ciclo di chiacchierate d’arte del Siena Art Institute, in programma martedì 7 maggio alle 18 (via Tommaso Pendola, 37, ore 18, ingresso libero).

Sheila è nota soprattutto per le sue installazioni site-specific su larga scala, strutture a forma di ragnatela realizzate con una tecnica che lei stessa definisce “uncinetto improvvisato” utilizzando materiali di uso domestico o di derivazione industriale, come stringhe, fili, corde nautiche, plastica.

Tutti materiali che hanno una funzione comune, quella di legare, collegare, tenere uniti, e che Sheila tesse e intreccia per dar vita a gigantesche ragnatele colorate. Una scelta simbolica, che richiama l’impegno per costruire una rete che metta in comunicazione, idealmente, le donne del suo passato familiare, le donne che l’hanno ispirata nel suo essere femminista, le donne che incontra nel suo quotidiano. Come quelle che, lo scorso autunno, ha coinvolto nella realizzazione di un’installazione partecipata presentata a Cittadellarte-Fondazione Pistoletto a Biella, all’interno del progetto “ARTInRETI: Pratiche artistiche e trasformazione urbana in Piemonte”: ex operaie tessili invitate a lavorare all’uncinetto gli stessi fili che componevano la rete di Sheila appesa alle pareti, decostruendola e utilizzandola come materiale grezzo con il quale dar forma ai loro lavori.

Una ricerca in cui femminismo e senso di comunità si fondono per dar vita ad installazioni che evocano una dimensione umana e domestica, familiare, fatta di legami, di sapienza artigiana da tramandare di generazione in generazione – come l’uncinetto, pratica che la stessa Sheila ha imparato da sua madre – e in cui spesso la comunità diventa parte integrante dell’intervento artistico.

Tutti gli incontri di “StARTers – Assaggi d’arte” sono ad ingresso libero e gratuito. Dopo l’incontro con Sheila Pepe, le chiacchierate d’arte del Siena Art Institute proseguono martedì 21 maggio alle 18 con il terzo appuntamento di questa stagione con il musicologo Guido Burchi, che approfondirà il tema dell’opera tedesca tra ‘800 e ‘900. Il calendario completo è disponibile sul sito www.sienaart.org

Sheila Pepe

Sheila Pepe è una visual artist americana che vive e lavora a Brooklyn, NY. Nata a Morristown, NJ, nel 1959, il suo lavoro è un intreccio di discipline e linguaggi in cui è centrale il tema del femminismo, ispirazione per la sua vita e per la sua ricerca artistica.

A partire dal 1994, ha esposto in numerose personali negli Stati Uniti. Tra i musei e le gallerie che l’hanno vista protagonista, la Bernard Toale Gallery, Boston, MA; la Rowland Contemporary, Chicago, IL; il Santa Barbara Contemporary Arts Forum, CA; la Susan Inglett Gallery, New York; il Thread Waxing Space, New York; la University Gallery della University of Massachusetts, Amherst, MA; il Visual Arts Center, Richmond, VA; il Weatherspoon Art Museum, Greensboro, NC; la Zilkha Gallery, Wesleyan University, CT. Lo scorso autunno, ha preso parte al progetto “ARTInRETI: Pratiche artistiche e trasformazione urbana in Piemonte” a Cittadellarte-Fondazione Pistoletto a Biella.

Tra le collettive a cui ha partecipato, da ricordare: Shared Women, (2007), Los Angeles Contemporary Exhibitions; Subversive Lace and Radical Knitting, (2007) Museum of Arts and Design, New York; Decelerate, (2006), Kemper Museum of Contemporary Art, Kansas City.

I suoi lavori fanno parte delle collezioni permanenti di numerosi musei e gallerie come il Jersey City Museum, il Rose Art Museum e la Harvard University Art Museums.

Attualmente è Assistant Chair presso il Dipartimento di Fine Arts del Pratt Institute, Brooklyn, NY.