La scommessa di portare il cinema in provincia si può considerate ampiamente vinta. Al secondo appuntamento con la rassegna cinematografica “7 film per 7 peccati”, il pubblico ha risposto con un tutto esaurito da far preoccupare gli organizzatori. Ebbene si, nonostante l’aumento della capienza del cinema-teatro Supercinema rispetto alla proiezione della scorsa settimana, ancora una volta i posti a disposizione sono stati tutti occupati. Un problema, se così si vuole considerare, che Visionaria e Monteroni d’Arte sono liete di affrontare e che si augurano possa ripresentarsi ogni martedì sera.
Il tema della serata questa volta era l’avarizia, messa in scena da Visionaria con la pungente commedia di Patrice Leconte, “Il mio miglior amico” (Francia 2006), e dagli artisti che hanno esposto le loro opere per il concorso artistico “777 – Sette serate, sette film, sette vizi” promosso dall’associazione culturale Monteroni d’Arte. Valentina Cresti e Paolo Tani, i giovani artisti che hanno proposto le loro opere: Cresti con tre strutture materiali quali Lo scheletro dell’avaro, Money’s Beauty e Save the Money, mentre Tani con un testo proiettato su tela concernente l’avarizia.
Il tema che verrà affrontato il prossimo appuntamento martedì 24 gennaio, sarà la lussuria, con la proiezione di “Lussuria” di Ang Lee (Cina/USA 2007), sempre associato all’esposizione artistica. Ricordiamo che la partecipazione al concorso artistico, sponsorizzato da Ruffoli Art Store, è gratuita ed aperta a tutti. I particolari per iscriversi sono specificati sul bando di “777” pubblicato sulla pagina facebook di Monteroni d’Arte.
Il mio migliore amico – Francia 2006
Regia di Patrice Leconte, con Daniel Auteil, Dany Boon
Recensione di Pamela Pifferi
Quanti di voi hanno immaginato il proprio funerale? E a chi, all’interno di questo macabro pensiero, non è venuta la curiosità di sapere quanta gente ci sarà e quante lacrime saranno versate per il defunto? E come vi sentireste se la chiesa fosse vuota?
Come gli altri film della rassegna 7 film per 7 peccati promossa dal Comune di Monteroni d’Arbia, Visionaria e Monteroni d’arte, anche Il mio migliore amico del francese Patrice Leconte, non parla direttamente del peccato capitale a cui è stato associato. L’avarizia non è qui pulsione al denaro e scarsa disponibilità a regalare, ma corrisponde invece alla secchezza di spirito del protagonista che all’inizio del film partecipa ad un funerale di un suo conoscente e si pone proprio queste stesse domande. E’ così che François (interpretato dal divertentissimo Daniel Auteuil) accetta per scommessa di trovare un amico, il migliore, che sia disposto a rischiare tutto per lui. Inizia così la ricerca del compagno perfetto con l’aiuto di Bruno (Dany Boon), un tassista che, contrariamente al lui, è socievole e simpatico con tutti. Tra esilaranti episodi di vita quotidiana (le cene in famiglia di Bruno, i goffi tentativi di socializzare di François) e commoventi momenti di tenera amicizia, Il mio migliore amico ci racconta che l’avarizia è anche e soprattutto quella dei sentimenti e che solo essendo disposti a rischiare tutto per l’altro si trova la vera ricchezza.
Brillante commedia sull’animo umano e sui suoi antipodi, che trovano l’equilibrio solo se si danno completamente e sinceramente l’uno all’altro.