A Chianciano Terme la vita degli antichi in miniatura. Una mostra straordinaria per raccontare e comprendere la vita in antiche civiltà.
Le «case delle anime» sono modelli architettonici dell’antichità che rappresentano capanne, case, torri, granai, templi e una moltitudine di altre costruzioni, dalle più semplici e triviali alle più auliche. Rinvenute in una molteplicità di depositi funerari e votivi, a volte anche in zone di abitato, in tutto il bacino del Mediterraneo, in Mesopotamia, ma anche in Cina, in Tailandia, presso alcune culture della Mesoamerica e in altri paesi ancora, sono la manifestazione di una forte continuità culturale, che ne estende la presenza dal VI millennio a.C. fino ai giorni nostri. Considerati per tutta l’età moderna alla stregua di “curiosità” di scavo, cominciarono a ricevere una specifica attenzione scientifica nella seconda metà dell’Ottocento quando anche la denominazione “case delle anime” cominciò ad essere usata non solo per indicare quegli esemplari che presentavano il modello di un edificio miniaturizzato, ma anche in senso generico, un più vasto insieme di oggetti, di cui fanno parte le urne in forma di abitazione, ma anche la gran parte dei modelli architettonici delle culture antiche. Dal punto di vista antropologico, l’uso di realizzare case in miniatura costituisce una delle innumerevoli espressioni di una delle tendenze più diffuse nelle culture: quella a miniaturizzare.
La mostra ne espone alcuni straordinari esemplari provenienti dai maggiori musei archeologici italiani e svizzeri. Il percorso ruota intorno ad alcuni temi emblematici: la progettazione architettonica tramite modelli in miniatura; il viaggio dell’anima nell’aldilà; il rapporto e lo scambio dell’uomo con entità superiori o il controllo del cosmo attraverso la miniaturizzazione, un percorso che svela progressivamente un affascinante intreccio di significati.
La prima sezione è dedicata ai contesti in cui le opere sono state ritrovate, quindi principalmente sepolture e depositi votivi che hanno fornito modelli di case e di altre costruzioni. La seconda parte è dedicata alle maquette e mette in evidenza la loro valenza di manufatti funzionali alla progettazione o atti a soddisfare il desiderio dell’uomo di esercitare un controllo sullo spazio fisico che lo circonda. Nella terza sezione la mostra presenta un contrappunto visivo, ma anche sostanziale in cui la casa/urna è associata al corpo umano/urna: il canopo. Qui le opere esposte sono rappresentative del genere di queste urne antropomorfe appartenenti alla produzione etrusca. Segue un nucleo di urne cinerarie, vere e proprie case delle anime depositate nelle tombe insieme ad altri elementi del corredo funerario. Questo tipo con funzione funeraria è tipico dell’Italia centro-meridionale dei primi secoli del primo millennio a.C.
La quinta sezione è dedicata ai modelli di edifici utilizzati come strumenti cultuali, ad esempio come altare, incensiere, supporto per offerte o vassoio per i banchietti. Numerosi di questi esemplari provengono da Paesi quali la Mesopotamia, la Siria e la Palestina. La sesta sezione è dedicata all’oggetto devozionale. La maggior parte dei modelli di edifici rinvenuti in Grecia, ad esempio, provengono da santuari e costituiscono delle offerte alle divinità da parte dei devoti. In questo modo, gli antichi esprimevano la loro gratitudine agli dei oppure cercavano la loro benevolenza per il futuro. Le ultime vetrine affrontano il tema del rapporto tra “micro” e “macro”, tra modello e realtà. I modelli di edifici miniaturizzati, infatti, costituiscono talvolta preziosi documenti per la ricostruzione della storia sociale e forniscono indicazioni capitali per la comprensione della grande architettura.
“Le case delle anime” è l’evento inaugurale dell’ ArcheoFest, il primo festival nazionale dedicato all’archeologia che avrà come tema l’acqua nel suo stretto rapporto con il paesaggio, l’abitare, il viaggio, il benessere e il sacro. Fino ad ottobre, infatti, un ricco calendario di eventi coinvolgerà tutta la Val di Chiana con mostre temporanee, convegni, conferenze, seminari, rappresentazioni teatrali, musicali e cinematografiche legate a temi dell’antichità, ricostruzioni e rievocazioni reali e virtuali, scavi e scavi simulati, spazi dedicati alla tecnologia applicata all’archeologia, laboratori educativi per adulti e ragazzi sull’arte e sulla vita quotidiana nell’antichità, eventi legati alla storia del cibo e del vino, ma anche alla storia della bellezza e della salute, editoria, promozione del volontariato archeologico. Realizzata da Fondazione Monte dei Paschi di Siena e Vernice Progetti Culturali, l’ArcheoFest è stata coordinata dalla Fondazione Musei Senesi in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l’Università degli Studi di Siena, Regione Toscana, Provincia di Siena e Comune di Chianciano Terme e la partecipazione dei Comuni di Cetona, Chiusi, Montepulciano, Sarteano, Trequanda, dell’Unione dei Comuni della Val di Chiana Senese, della Camera di Commercio di Siena e l’Associazione dei Musei Archeologici Toscani.
“Le case delle anime” resterà aperta presso il Museo Civico Archeologico delle Acque di Chianciano Terme dal prossimo 25 giugno e fino al 16 ottobre con i seguenti orari: tutti i giorni tranne il lunedì dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 16.00 alle 19.00. Info: 0578 30471. E-mail: museoetrusco@libero.it. L’ingresso alla mostra è compreso nel biglietto del Museo.
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