Prende corpo e vita negli spazi della galleria d’arte FuoriCampo di Siena, il secondo episodio di “Genealogia”, il progetto espositivo a cura del critico d’arte Ludovico Pratesi. Un percorso a tappe che mette in comunicazione i mondi di artisti, distanti per generazione ma vicini per sensibilità, come già accaduto nella prima delle tre mostre del progetto che ha visto confrontarsi con esiti artistici eccellenti: Emanuele Becheri e Carlo Guaita.
Un gioco di contaminazione reciproca nel quale il più giovane dei due artisti – selezionato tra i toscani di nuova generazione – sceglie l’opera inedita o già storicizzata del maestro ideale con cui dialogare.
Questa volta a confrontarsi saranno Giovanni Ozzolae Remo Salvadori. Il giovane artista toscano Giovanni Ozzola ha scelto di confrontarsi con un maestro storico come Remo Salvadori, protagonista della generazione successiva a quella dell’arte povera e concettuale. Insieme hanno deciso di realizzare un’opera unica a quattro mani che emerge dalla sinergia della loro ricerca espressiva attraversando il tempo e lo spazio che separa e unisce le loro vite, accomunate da una visione della realtà fuori dal tempo in uno spazio veduto, vissuto e ricreato.
Per la prima volta, dunque, nell’ambito del progetto Genealogia, i due artisti che si incontrano, lavoreranno insieme e partendo dalla stessa materia: uno stampo per ceramica realizzato da un amico comune Roberto Cerbai.
«L’incontro tra Ozzola e Salvadori è legato all’idea di costruire una sorta di universo domestico ispirato alla sfera, intesa in un’accezione complessa. Sfera come forma perfetta, simbolo del divino e archetipo del cosmo, ma anche come territorio di condivisione e dialogo, scambio e relazione. Ed è proprio la condivisione la forza di Genealogia#2» ha dichiarato Ludovico Pratesi, curatore del progetto.
«E’ stato un momento di condivisione e d’intesa – commentano Esther Biancotti e Gabriele Chianese titolari della galleria FuoriCampo – la vicinanza intellettiva dei due artisti ha creato fin dall’inizio un terreno comune su cui sviluppare un’idea trasversale di Genealogia. Con progetti come quello ideato da Ludovico Pratesi, vogliamo trasformare FuoriCampo in un luogo di ricerca e di sperimentazione, in grado di offrire al pubblico una nuova proposta di contemporaneo».
Nonostante la giovane età, Giovanni Ozzola ha collezionato una serie di riconoscimenti importanti. E’ il vincitore dell’ultima edizione del Premio Cairo (Mondadori) con l’opera “Don’t ask me ask yourself” e del Talent Prize 2010 con l’opera video “Superficiale-Undermy skin”; e ha alle spalle collaborazioni prestigiose in primis Galleria Continua, San Gimignano/Le Moulin, ma anche con istituzioni come il MART, Rovereto, il Chelsea Art Museum, New York, Centre d’Art Bastille, Grenoble, Francia. Il maestro Remo Salvadori non ha bisogno di presentazioni. Vanta numerose partecipazioni alle Biennali di Venezia e a Documenta di Kassel; e importanti mostre personali, fra le quali al Magasin, Centre National d’Art Contemporain di Grenoble, al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci a Prato e alla Fondazione Querini Stampalia a Venezia, solo per citarne alcune.
La mostra Genealogia#2 che espone l’opera realizzata da Giovanni Ozzola e Remo Salvadori resterà aperta dal 17 marzo al 30 aprile. L’opening è previsto per sabato 17 marzo alle 19, presso la galleria d’arte “FuoriCampo”.
FuoriCampo è il nuovo spazio per l’arte contemporanea inaugurato a Siena lo scorso settembre.
Situato ai piedi della storica Torre del Mangia, è un luogo dove si incontrano esposizione e ricerca, produzione e scambio, con l’obiettivo di diventare un luogo di aggregazione e un punto di riferimento per chi vuole confrontarsi e discutere di arte e di cultura. E’ concepito come un quartier generale – da cui muoveranno anche attività collaterali distribuite sul territorio – in cui tradizione e contemporaneità dialogheranno costantemente e l’attività espositiva e di ricerca procederanno di pari passo.