Il complesso museale Santa Maria della Scala ospita, il 5 dicembre alle 17,30, il quarto appuntamento della rassegna, a ingresso gratuito, Lunedilibriper parlare di Carlo Emilio Gadda, attraverso la raccolta di racconti Accoppiamenti giudiziosi, da poco edita presso Adelphi.
La pubblicazione, arricchita da un’Appendice di testi inediti – come i primi abbozzi dell’Incendio di via Keplero o la sceneggiatura del racconto che dà il titolo al volume Accoppiamenti giudiziosi- inaugura le Opere di Gadda nelle edizioni Adelphi. Il volume, già pubblicato da Gadda nel 1963, nasce da ricerche e studi su carte e manoscritti del Fondo Liberati, di proprietà del nipote della governante che Gadda nominò sua erede e sarà presentato dal critico Piero Gelli, insieme ai due curatori: Paola Italia, docente di letteratura italiana all’Ateneo senese e Giorgio Pinotti, editor in chief di Adelphi edizioni, che da anni si dedicano allo studio dell’opera dell’ingegnere. Angelo Romagnoli leggerà alcuni brani del testo.
Leggere, o rileggere Gadda, significa entrare dentro il laboratorio creativo di una delle più grandi personalità italiane del nostro Novecento. Significa sperimentare, nelle forma della narrativa breve, la rivoluzione con la quale Gadda ha rinnovato le strutture e lo stile della prosa moderna. In Accoppiamenti giudiziosi si raccolgono 19 racconti scritti tra il 1924 e il 1954, in cui, accanto alla sapiente miscela di italiano, dialetti e gerghi, lo scrittore scardina, con abilità e maestria, il tessuto del romanzo tradizionale. Una rivoluzione compiuta lontano dal clamore avanguardistico e attraverso le strutture e le forme della letteratura classica. Per rinnovare le forme della scrittura con il lievito della tradizione.
La letteratura, che per Gadda è perenne “deformazione” del reale, diventa così strumento di conoscenza, un codice per comunicare una realtà complessa, con uno strumento linguistico adatto alla sua molteplicità. E ciò avviene attraverso una galleria di personaggi indimenticabili, che agiscono sul teatro del mondo con effetti di deformazione grottesca, ma anche di struggente lirismo.
E’ il caso dei protagonisti dell’Incendio di via Keplero, che da solo costituisce un piccolo capolavoro, a partire dall’attacco. Un vero e proprio racconto “simultanante”: “Se ne raccontavano di cotte e di crude sul fuoco del numero 14″… dove il catalogo degli inquilini di uno stabile della “città industre”, in fuga dalle fiamme, offre un variegato campionario di personaggi, che non risparmia nessuno, neppure la povera Arpàlice Maldifassi, travolta e “sbatacchiata” contro la ringhiera delle scale dallo “spietato egoismo della natura umana”, che slitta giù sui gradini “in un tobòga orribile” per salvare il suo sacchetto di preziosi.
Con una satira feroce contro il mondo, che conosceva bene, della borghesia lombarda (“Vorrei essere il Robespierre della borghesia milanese”, scriveva negli anni Trenta, “ma non ne vale la pena”), ma anche l’ironica pietas verso chi alle regole di quel mondo non si sarebbe mai potuto piegare, Gadda, come scrisse Italo Calvino, con gli Accoppiamenti giudiziosi, getta le basi della fondazione del “romanzo contemporaneo come enciclopedia”.