Leggere, o rileggere Gadda, significa entrare dentro il laboratorio creativo di una delle più grandi personalità italiane del nostro Novecento. Significa sperimentare, nelle forma della narrativa breve, la rivoluzione con la quale Gadda ha rinnovato le strutture e lo stile della prosa moderna. In Accoppiamenti giudiziosi si raccolgono 19 racconti scritti tra il 1924 e il 1954, in cui, accanto alla sapiente miscela di italiano, dialetti e gerghi, lo scrittore scardina, con abilità e maestria, il tessuto del romanzo tradizionale. Una rivoluzione compiuta lontano dal clamore avanguardistico e attraverso le strutture e le forme della letteratura classica. Per rinnovare le forme della scrittura con il lievito della tradizione.
La letteratura, che per Gadda è perenne “deformazione” del reale, diventa così strumento di conoscenza, un codice per comunicare una realtà complessa, con uno strumento linguistico adatto alla sua molteplicità. E ciò avviene attraverso una galleria di personaggi indimenticabili, che agiscono sul teatro del mondo con effetti di deformazione grottesca, ma anche di struggente lirismo.
E’ il caso dei protagonisti dell’Incendio di via Keplero, che da solo costituisce un piccolo capolavoro, a partire dall’attacco. Un vero e proprio racconto “simultanante”: “Se ne raccontavano di cotte e di crude sul fuoco del numero 14″… dove il catalogo degli inquilini di uno stabile della “città industre”, in fuga dalle fiamme, offre un variegato campionario di personaggi, che non risparmia nessuno, neppure la povera Arpàlice Maldifassi, travolta e “sbatacchiata” contro la ringhiera delle scale dallo “spietato egoismo della natura umana”, che slitta giù sui gradini “in un tobòga orribile” per salvare il suo sacchetto di preziosi.
Con una satira feroce contro il mondo, che conosceva bene, della borghesia lombarda (“Vorrei essere il Robespierre della borghesia milanese”, scriveva negli anni Trenta, “ma non ne vale la pena”), ma anche l’ironica pietas verso chi alle regole di quel mondo non si sarebbe mai potuto piegare, Gadda, come scrisse Italo Calvino, con gli Accoppiamenti giudiziosi, getta le basi della fondazione del “romanzo contemporaneo come enciclopedia”.
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