Ogni giorno, dal 6 luglio, 50.000 cinesi visitano la mostra “Rinascimento a Firenze”, allestita a Pechino, nel Museo Nazionale di Cina, in Piazza Tienanmen. La rassegna raggruppa 67 straordinarie opere del Rinascimento, capolavori di artisti come Leonardo, Michelangelo, Raffaello e Botticelli. Tenuto conto dell’accordo culturale Italia – Cina concluso nel 2010 (di cui l’evento di Pechino è uno degli effetti) e dei singolari, forti legami tra Montepulciano ed il grande paese asiatico, non è forse solo una coincidenza il fatto che mercoledì 18 luglio, presso la Fortezza, si inaugurerà la mostra “Il drago e la farfalla – Immagini di Cina a Montepulciano”.
Un evento artistico e culturale che sarà ricordato: 5 opere di Qi Baishi, il maggiore pittore cinese del periodo a cavallo tra il 1800 e il 1900, conservate in Italia, vengono esposte per la prima volta al pubblico. I dipinti provengono dalla collezione privata della famiglia Calamandrei e saranno gli ospiti d’onore della mostra che rimarrà aperta fino al 15 agosto. Franco Calamandrei, corrispondente dell’Unità da Pechino dal 1953 al 1956, appassionato d’arte, andò con determinazione nelle strade e nei vicoli degli antiquari della capitale cinese alla ricerca delle opere di Qi, già allora ritenuto un pilastro dell’arte cinese tra la tradizione e il moderno.
Ne trovò ben 5, che lo accompagnarono nel suo ritorno in Italia nel 1956. Lo stesso anno, Qi esponeva alla Biennale di Venezia, riconosciuto come un maestro dai critici italiani. E non solo dai critici: è famosa la frase di Picasso in una conversazione con un artista cinese: «In Cina non ci vado, c’è Qi Baishi».
Oggi Qi Baishi ritorna alla ribalta con tutta la forza dl suo genio artistico: battuto a cifre da capogiro alla Guardian Auction di Pechino, è uno dei simboli del soft power della nuova Cina delle meraviglie. Alla Fortezza di Montepulciano vedremo 4 rotoli con motivi vegetali e animali, e una veduta di campagna policroma. Accanto a Qi Baishi espongono alla Fortezza due pittori cinesi moderni: Zhang Jin e Xu Shihu. Zhang. Il primo, che trova rifugio e ispirazione percorrendo le montagne della sua regione, presenta 16 inchiostri su carta di riso che riflettono un’attenta rielaborazione della calligrafia applicata al paesaggio. Xu, professore e preside della Facoltà di Arte dell’Università di Chongqing, è presente con 26 acquarelli con colori accesi, che testimoniano il suo interesse per il rapporto tra pittura, design e comunicazione visiva. I due artisti saranno a disposizione dei visitatori per illustrare le opere esposte. Frutto di una collaborazione tra gli organizzatori e il Cantiere internazionale d’arte di Montepulciano, la mostra farà da cornice anche allo spettacolo d’apertura del Cantiere 2012, la piece ‘Novantadue di Claudio Fava, in anteprima nazionale, ed a numerosi concerti da camera, tutti ad ingresso gratuito. L’inaugurazione si svolgerà in un’atmosfera suggestiva: lo splendido giardino della Fortezza che i visitatori percorreranno per raggiungere l’ingresso sarà decorato con composizioni che utilizzeranno in modo originale prodotti dell’artigianato cinese, mentre all’interno della prima sala una parete riprodurrà, con un coloratissimo aquilone in forma di farfalla e un sinuoso drago, il logo della mostra. Il rosso sarà il colore dominante. Perfetto – quindi – anche l’abbinamento con il Vino Nobile di Montepulciano, prodotto elegante e inconfondibile di questo territorio, che sarà protagonista dei brindisi e degli incontri previsti nelle oltre 3 settimane di apertura. Molte le personalità che hanno annunciato la loro presenza all’inaugurazione: Giuliano Amato, presidente della Scuola superiore di Sant’Anna, l’assessore alla cultura della regione Toscana Cristina Scaletti, il rettore della Scuola superiore di Sant’Anna Maria Chiara Carrozza, il rettore dell’Università per stranieri di Siena Massimo Vedovelli, lo storico dell’arte Salvatore Settis. Imponente anche la presenza cinese: oltre alla Console generale della Repubblica popolare cinese a Firenze, la sig.ra Zhou Yunki, ai direttori dell’Istituto Confucio di Pisa e dell’Associazione Toscana-Cina, dall’Università di Siena sono attesi più di cento studenti cinesi che frequentano corsi di italiano.