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A Poggibonsi Guido Tonelli e il bosone di Higgs

Oggi alle 17, il teatro Politeama di Poggibonsi ospiterà Guido Tonelli, uno degli scopritori del bosone di Higgs. Il fisico presenterà per la prima volta in Toscana “La nascita imperfetta delle cose“, un libro che racconta la scoperta del bosone e il suo processo, il tutto visto dagli occhi di uno dei protagonisti. Questo è “La nascita imperfetta delle cose. La grande corsa alla particella di Dio e la nuova fisica che cambierà il mondo” (Rizzoli), scritto dal fisico Guido Tonelli, professore ordinario all’Università di Pisa e uno dei principali protagonisti della scoperta del bosone di Higgs ad Lhc, una delle guide di questo esercito di visionari che ha rivoluzionato il mondo. Tonelli racconta, col piglio dell’esploratore, cosa vuol dire affacciarsi oltre il limite estremo della conoscenza, cosa vuol dire fare la scoperta del secolo il giorno del proprio compleanno e cosa vuol dire capire come tutto è cominciato e come forse andrà a finire. L’incontro è organizzato dall’associazione La Scintilla e dal Liceo Volta di Colle di Val d’Elsa, in collaborazione con la Fondazione Elsa.

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“La nascita imperfetta delle cose”: in quel preciso momento, un centesimo di miliardesimo di secondo dopo il Big Bang, si è deciso il nostro destino. In un universo in cui materia e antimateria si equivalevano, e che quindi avrebbe potuto, in ogni istante, tornare a essere pura energia, può essere bastata una leggerissima preferenza del bosone di Higgs per la materia anziché per l’antimateria ed ecco che si è prodotto il mondo che abbiamo sotto gli occhi. “Ecco qua il minuscolo difetto, la sottile imperfezione da cui è nato tutto. Un’anomalia che dà origine a un universo che può evolvere per miliardi di anni”. Se tutto nasce da lì, dobbiamo capire in ogni dettaglio quel momento cruciale, ricostruirlo fotogramma per fotogramma, al rallentatore e da diverse angolature. Per questo al Cern di Ginevra è stato realizzato Lhc, l’acceleratore di particelle più potente del mondo, il posto più simile al primo istante di vita dell’universo che l’uomo sia stato in grado di costruire. Per questo da anni i migliori fisici del mondo lavorano giorno e notte, ai quattro angoli del pianeta. È così che è stata catturata la particella di Dio. Ed è per questo che si studia ancora, per capire di più su come tutto questo è nato e su come andrà a finire la nostra storia: se nel freddo e nel buio o in una catastrofe cosmica, che ci darebbe il privilegio di un’uscita di scena assai più spettacolare.

Arianna Falchi

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