Di intellettuali (di ieri e di oggi) e della scrittura bianciardiana si parlerà nel convegno “Nascere intellettuali, morire pompieri. La scrittura di Luciano Bianciardi, tra scena e letteratura” curato da Angelo Romagnoli e Raffaella Ilari, che si svolgerà a Siena presso il Salone Storico della Biblioteca degli Intronati, giovedì 29 marzo dalle ore 15.30 (ingresso libero).
Promosso da laLut, Fondazione Toscana Spettacolo e Comune di Siena, il convegno introdotto e coordinato da Stefano Jacoviello, vedrà la partecipazione di Stefano Adami (Fondazione Luciano Bianciardi), Luciana Bianciardi (casa editrice ExCogita), Marcello Flores (storico, Università di Siena), Fernando Marchiori (studioso e critico teatrale), Simone Nebbia (critico e scrittore), Lorenzo Pavolini (giornalista e scrittore), Marzia Pieri (storica del teatro, Università di Siena), con proiezioni e interventi web a cura di lavoroculturale.org.
Luciano Bianciardi è stato illuminante nel raccontare il mondo della cultura italiana nelle sue approssimatezze, non esclusive dell’ambito culturale. A modo suo, ha inventato una maschera da commedia all’italiana teatralmente antica ma moderna nei comportamenti: l’intellettuale servile che, conscio della sua fragilità culturale e materiale, si cerca il suo padrone che gli consenta di sopravvivere, se non di prosperare. Parte dunque incendiario e finisce pompiere. Ammette che non c’è sopravvivenza al di fuori del conformismo. E qui per Bianciardi sta la tragedia: dover rinunciare, senza una giustificazione profonda, al compito di comprendere le cose e di impegnarsi a cambiarle un poco. L’intellettuale spegne gli ardori, si conforma allo stato delle cose.
Nel progetto dedicato a Luciano Bianciardi, oltre al convegno, è stato realizzato uno spettacolo teatrale. Giovedì 29 marzo, alle ore 21 (con repliche venerdì 30 e sabato 31 marzo ore 18.30; ingresso libero fino esaurimento posti disponibili), sempre presso il Salone Storico della Biblioteca degli Intronati, viene presentato Non leggete i libri, fateveli raccontare, una produzione della Compagnia Pennacchia Romagnoli/laLut, tratto dall’opera di Luciano Bianciardi, con Angelo Romagnoli, regia Francesco Pennacchia, con il sostegno e la collaborazione di Regione Toscana, Comune di Siena, Fondazione Toscana Spettacolo e La Corte Ospitale. Non leggete i libri, fateveli raccontare consiste in cinque lezioni scritte, con criterio scientifico, dedicate non soltanto a giovani con ambizioni spropositate rispetto ai loro mezzi, ma anche ai vecchi leoni dell’impresa culturale, ai maturi ‘operatori’ e agli intellettuali affermatissimi che tappezzano la Penisola. Bianciardi dipinge l’impresa culturale nostrana come un mondo pieno di quei grandi personaggi servili e amari della commedia all’italiana; un mondo, che sta in quel perimetro linguistico-esistenziale tra Flaiano, Gadda e Pietro Germi, abitato da gente cinica e incosciente che conta i denti della belva che li divora e ne deride le carie. Uno spettacolo che gioverà a tutti quegli sprovveduti che nel mondo delle Muse non riescono a viverci e ancora non hanno capito il perché.
Convegno e spettacolo saranno affiancati da una serie di approfondimenti curati dal blog il lavoro culturale (www.lavoroculturale.org) e dedicati ai riflessi di Bianciardi nella cultura visiva, tra cinema e documenti video, al mondo dell’editoria e al precariato intellettuale.
Il Progetto Bianciardi è illustrato da Renzo Francabandera (www.renzofrancabandera.it).
Perinformazioni: Comune di Siena tel.0577.292225- cultura_teatro@comune.siena.itwww.comune.siena.it/cultura – www.progettobianciardi.it
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