Una pregevole opera del più grande maestro barocco olandese e uno dei più grandi di tutti i tempi, Rembrandt van Rijn, lascerà le sale del Museo d’Arte di Chianciano, in cui è esposta in queste settimane, per far posto al Premio Internazionale Chianciano Arte 2012, che si terrà dal 15 al 22 settembre.
L’opera è un’incisione che raffigura un artista, più precisamente un uomo con cappello che disegna a lume di candela, ritraendo probabilmente il mezzo busto che gli sta di fronte. In questo lavoro Rembrandt riesce a ricreare un gioco soffuso di luce, quella luce che, emergendo da un’inquietante oscurità, sarà poi protagonista dei suoi capolavori pittorici.
L’incisione è una vera rarità che per il suo tema fa egregiamente gli onori all’evento d’arte di settembre. E’ un onore ben meritato e il genio di Rembrandt non l’avrebbe rinnegato.
Il Premio di Chianciano è, infatti, una mostra di prestigio internazionale che presenta il talento di 100 artisti selezionati da ogni parte del mondo: dal Giappone agli Stati Uniti, dall’Australia all’Africa. I partecipanti si sfidano con le profondità del subconscio creando opere di grande impatto e forza. L’Arte della Mente è, infatti, il filo conduttore dell’importante evento di quest’anno. Luci e ombre, colori sfacciati o delicatamente manifesti, saranno ingabbiati in superfici bidimensionali pronti a “esplodere” davanti agli occhi dello spettatore. Forme tridimensionali cercheranno di trasfigurare i pensieri più reconditi dell’animo umano espandendosi negli articolati spazi del museo e invitando i visitatori a seguirli quasi parte di un nascosto e stregato percorso.
L’allestimento che coprirà una superficie espositiva di 3000 metri quadri non può non avvalersi della maestria di esperti di fama internazionali , gli stessi che cureranno nel 2013 la Biennale d’Arte di Londra al Chelsea Old Town Hall.
Per vedere l’opera di Rembrandt c’è tempo dunque fino al 31 agosto. A partire da questa data il Museo sarà completamente trasformato per il Premio Internazionale e di Rembrandt resterà un ideale augurio ai “nuovi uomini che disegnano”, gli artisti del 21esimo secolo.