Rientro in Italia da qualche giorno per il giovane maestro Giovanni Allevi, impegnato in Giappone con ‘Piano Solo tour 2015’. Questa sera, Allevi sarà a Siena per il concerto “Amor Sacro”, accompagnato dall’Orchestra Sinfonica Italiana, nell’ambito del festival Laudetur, organizzato da Opera Metropolitana di Siena – in collaborazione con Imartis e Opera Gruppo Civita. Lo scenario sarà quello, unico e suggestivo, di Piazza del Duomo a Siena.
Un viaggio appassionato attraverso le sue composizioni: cosa regalerà stasera al pubblico della città toscana?
“Spero di regalare un’emozione, di coinvolgere gli ascoltatori nel viaggio affascinante che la musica ogni volta mi dona, verso gli orizzonti inesplorati e reconditi della propria anima”.
“Amor Sacro” è un titolo che ha un senso profondo. Quale? E quale il ruolo dell’Orchestra Sinfonica nei suoi concerti?
“Amor Sacro è un corale per pianoforte solo ed è il motivo ispiratore di tutto il concerto. In esso ho voluto raccontare una tensione potente verso quella che credo sia una dimensione trascendente. Al mio fianco avrò l’Orchestra Sinfonica Italiana, col suo suono intenso e dolce, a dare un senso al mio viaggio interiore”.
Quale sarà dunque il repertorio della serata?
“Già dalle prove ho voluto anticipare ai professori dell’Orchestra Sinfonica Italiana, l’altissimo contenuto spirituale del contesto che ospita il concerto, il Festival Laudetur. Cercheremo, nelle nostre umane possibilità di esprimere un viaggio verso la Trascendenza, attraverso brani sinfonici come Elevazione, o brani per pianoforte solo come Amor sacro e L’Orologio degli dei. Per questo ho chiesto all’orchestra il massimo della concentrazione e del trasporto emotivo”.
Come è cambiato negli anni il suo rapporto con il mondo accademico?
“Io amo il mondo accademico, in cui sono cresciuto e di cui mi sento parte. Prima o poi un avvicinamento ed un reciproco riconoscimento sarebbe avvenuto. Spero solo che trovi la forza di assumere uno sguardo innovativo e rivoluzionario, piuttosto che perdersi nell’inerzia di uno scontato ed inutile tradizionalismo”.
Appena rientrato da un lungo tour internazionale che ha compreso anche Cina e Giappone: cosa ha lasciato della sua musica in Oriente e cosa le ha regalato il pubblico asiatico?
“Ho toccato con mano l’anima giapponese e qualcosa è cambiato dentro di me, le mie sensazioni ed intuizioni sono amplificate e vorrei sicuramente riversarle nella musica”.
Ha trovato qualcosa che possa sostituire la torta al cioccolato prima del concerto? E come ha fatto durante il tour in giro per il mondo?
“Per affrontare il tour internazionale ho fatto una lunga preparazione atletica che ha coinvolto anche l’alimentazione, basata ora soprattutto su frutta e verdura. Ma occasionalmente amo deliziarmi di cioccolato: si vive una volta sola!”.
Arriva in Toscana: cosa ama di più di questa regione, che conosce bene?
“Ho dei fan scatenati che ogni volta mi regalano una gioia profonda. È il carattere dei toscani che ti sorprende e ti conquista”.