Di lui si narrano aneddoti che non si sa se sono veri o sono leggenda. Si dice, per esempio, che, infuriato per la vittoria della Torre, andò all’altare di Santa Caterina, le spense tutte le candele e brontolò “Se si va a letto noi, vai a letto al buio anche te”. Raccontano che, quando celebrò i 90 anni, gli fu augurato di arrivare a 100 e dicono che lui abbia risposto “Perché? a cento che c’è il cancellino?” e infatti morì a 101 anni. Leggende? Verità ammantate di leggenda? Come che sia, don Bani (che di lui si parla) è stato forse l’ultimo personaggio di una Siena popolana in cui la schiettezza dei personaggi assurgeva all’epopea. Sanguigno monsignore ocaiolo (amava mettere il fazzoletto di contrada sotto l’abito talare nei giorni del Palio e la foto che lo ritrae così abbigliato ha fatto il giro del mondo) ha rappresentato una città e un modo di vivere la contrada che non esistono più. Quell’uomo, quella Siena, quella contrada, quel mondo saranno ricostruiti da Senio Sensi la sera del 23 agosto, alle ore 20, nel corso della cena all’Orto de’ Pecci organizzata intorno all’evento “Un prete tra Contrada e Chiesa. Monsignor Duilio Bani“, con il contrappunto musicale del coro de “La Spennacchiera” che offrirà il suo repertorio di canti senesi, e con la galleria fotografica messa a disposizione da Mauro Agnesoni.
Per la cena è necessario prenotarsi entro il 21 agosto telefonando ai numeri 0577222201 e 3289683976, oppure scrivendo a info@ortodepecci.it