Chiusi è al centro dell’attenzione internazionale per il suo grande giurista Graziano, iniziatore del diritto canonico medievale, insegnato e applicato ovunque in Europa grazie al papato a partire dal XII secolo: un docente di Yale, Anders Winroth, lo ha confermato anche in questi giorni, in un convegno a Roma Tre. Winroth, professore svedese che ha avuto l’onore di ricevere una cattedra in una delle più prestigiose degli Stati uniti, dopo i convegni e libri degli anni passati può considerarsi il massimo studioso del grande libro composto da Graziano, la Concordia dei canoni discordanti (detto comunente ‘Decreto’, per antonomasia), a interessarsi di Chiusi.
Ebbene, è stato durante l’estate a Chiusi a incontrare l’avvocato Francesco Reali, animatore del Centro di studi su Graziano, il sindaco Stefano Scaramelli e l’assessore al Sistema Chiusipromozione Chiara Lanari, in previsione di future iniziative in collaborazione. In questo quadro il professor Winroth è stato anche a Siena per approfondire sui manoscritti della Bbilioteca degli Intronati l’ipotesi che Graziano fosse non solo originario di Chiusi ma anche un suo vescovo, fatto che lo collocherebbe nella gerarchie e nella storia ecclesiasiastica in modo peculiare. L’ipotesi di Winroth l’ha anche ripresa nel corso d’una brillante conferenza tenuta all’Università di Roma Tre per iniziativa del professor Mario Ascheri, docente di Storia del diritto medievale e moderno nell’università romana ormai da molti anni e ben noto per i suoi collegamenti internazionali. A Roma, Anders Winroth ha annunciato che parlerà appunto di questo nuovo aspetto della vita e dell’operosità di Graziano al grande Congresso internazionale di Storia del diritto canonico che si tiene ogni quattro anni e che è ora in programma per l’estate prossima presso l’Università di Toronto. “Ci auguriamo– osserva l’assessore Chiara Lanari – che venga dedicata sempre più attenzione alla figura di Graziano da Chiusi, non solo da parte degli studiosi ma anche dai cittadini di Chiusi, Siena e del mondo. Una figura di questo rilevo, è da una parte motivo di orgoglio e dall’altra uno stimolo, pensando a un indotto turistico, economico e culturale. Graziano può contribuire a veicolare il nome di Chiusi e la sua cultura, la sua storia, verso circuiti internazionali senza frontiere”.