In un’atmosfera di allegria e di festa, al civico 23 di via Pier Andrea Mattioli è stata inaugurata, ieri, Casa Clementina, l’appartamento che, tramite la gestione dei volontari dell’associazione “Le Bollicine”, sarà destinato all’accoglienza di ragazzi disabili.
Importanti ed eterogenee le partecipazioni di rappresentanti delle istituzioni, famiglie e volontari che hanno potuto apprezzare il risultato del progetto sviluppato da “Le Bollicine” in collaborazione con le associazioni Asedo e Pubblica Assistenza di Siena, grazie ai finanziamenti del Ministero per le Politiche Sociali a valere sulla legge n° 296/1991 Insieme per crescere: percorsi educativi per favorire l’autonomia delle persone diversamente abili.
Oltre ai referenti dell’associazione e al presidente dell’ASP Città di Siena, Carlo Rossi, presenti l’assessore al Sociale del Comune di Siena, Anna Ferretti, e l’assessore regionale alla Salute, al Welfare e all’Integrazione socio-sanitaria, Stefania Saccardi.
Dopo i saluti introduttivi e i ringraziamenti della presidente de “Le Bollicine”, Francesca Poggiani, nei confronti dell’ASP, e dei tanti volontari che hanno lavorato al progetto e delle famiglie, Letizia Cambi, coordinatrice del progetto, ha evidenziato l’efficacia della sinergia attivata con Asedo e Pubblica Assistenza: “Il nostro denominatore comune è non arrendersi mai, proprio come fanno i genitori che, in tutti questi anni, hanno dovuto affrontare tante battaglie, a seconda dei mutamenti normativi sulle politiche per la disabilità. Molti dei nostri ragazzi sono arrivati da piccoli e, attraverso percorsi di inserimento lavorativo, passioni e amori, sono ormai diventati giovani uomini e donne, ai quali va offerta una sempre maggiore opportunità di autonomia. Questa nuova avventura darà loro la possibilità di essere protagonisti attivi e di condividere esperienze di gruppo senza confini tra utenti e operatori e con la libertà di poter entrare e uscire da Casa Clementina, che ha anche il vantaggio di essere ubicata dentro le mura della città.”
L’appartamento è composto da un ingresso, una cucina, tre camere da letto, un soggiorno, due bagni e una zona lavanderia. Nel piano sottostante vi è un rustico che sarà adibito ad attività laboratoriali, ampi gli spazi esterni. Le associazioni coinvolte adegueranno progressivamente i locali con arredi e utensili domestici per qualificarli e renderli sempre più funzionali e accoglienti per i 18 ospiti iniziali, ai quali si aggiungeranno gradualmente altri 15 ragazzi che saranno inseriti nelle attività diurne.
“L’assessore Ferretti ci aveva chiesto di individuare un luogo per accogliere questo entusiasmante e importante progetto – ha aggiunto Carlo Rossi – e questa è stata la nostra risposta, ulteriormente valorizzata grazie al lavoro del volontariato senese. Per l’ASP, prevalentemente impegnata nei servizi rivolti alla popolazione anziana, questa è un’occasione per ampliare il proprio ambito di azione in campo sociosanitario.”
Casa Clementina risponderà anche alle esigenze delle famiglie nella gestione di ragazzi in situazioni di emergenza, come nel caso di gravi condizioni di salute o di impedimenti; consentirà, inoltre, lo svolgimento di attività di laboratorio finalizzate al potenziamento dell’autonomia personale: orientamento nel territorio, gruppi di ascolto, attività di recupero materiali per la realizzazione di oggetti di arredo.
Il progetto interesserà circa 20 volontari delle associazioni, con comprovata esperienza nelle attività proposte e alcune professionalità specifiche: due educatori professionali, due psicologi e un assistente sociale. Tutti insieme coinvolgeranno i ragazzi anche in iniziative di socializzazione nella residenza sanitaria Caccialupi per valorizzare lo scambio intergenerazionale come occasione di crescita personale.
L’assessore Ferretti, che ha salutato anche le presenze del Prefetto Renato Saccone e dei rappresentanti del Corpo Forestale dello Stato, ente con il quale “Le Bollicine” collabora nel Comune di Radicondoli con attività che interessano, tra gli altri, anche i cavalli da Palio “in pensione”, si è soffermata sul concetto del “durante e dopo di noi”: “Questi servizi e questi progetti devono essere pianificati con il coinvolgimento di tutti, poiché i bisogni sono eterogenei e le risposte devono essere quanto più articolate, anche nella prospettiva di quando questi ragazzi dovranno fare a meno dei propri genitori. Presto, insieme alla fondazione “Futura Dopo di Noi”, alla Società della Salute e al tessuto associativo, lavoreremo con le famiglie dei ragazzi disabili per individuare, tutti insieme, le migliori risposte e strutturarle in una logica sistematica di erogazione di servizi.”
“Non possiamo che essere orgogliosi di essere amministratori – ha concluso l’assessore Saccardi – di un territorio che è in grado, sotto la regia delle istituzioni, di elaborare dei progetti sociosanitari così importanti nell’affrontare le tematiche sulla disabilità, grazie all’apporto delle associazioni e del volontariato. Lo spirito è quello giusto perché non dobbiamo costruire luoghi chiusi ma, piuttosto, far vivere questi ragazzi in percorsi di vita comune. E il segno dell’azione politica e istituzionale si misura proprio nella capacità di dare risposte concrete, a chi ne ha più bisogno, in termini di efficienza e organizzazione dei servizi, anche andando oltre il confine labile tra l’ambito sociale e quello sanitario.“