Domani alle 19.30, il quinto appuntamento con i martedì della Maestro Concerts Series della Primavera Chigiana, la serie di concerti di cui sono protagonisti gli strumentisti e cantanti di levatura internazionale attualmente impegnati in qualità di docenti del C-GAP (Chigiana Global Academic Program), vede salire sul palco del Salone dei Concerti di Palazzo Chigi Saracini un’eccezionale compagine d’artisti: i soprano Maria Luigia Borsi e Camille King, il Carpe Diem Quartet, i violoncellisti Gregory Sauer e Robert deMaine e il pianista Antonio Artese. Come di consueto, il concerto sarà preceduto alle 19 dall’aperitivo musicale a cura dei giovani allievi del C-GAP, che si esibiscono gratuitamente per 15 minuti nel cortile di Palazzo Chigi Saracini.
La serata si apre sulle note de Il tramonto, appassionato “Poemetto Lirico” composto nel 1914 da Ottorino Respighi (1879-1836) su testi di Percy Bysshe Shelley, nell’interpretazione della calda voce sopranile di Maria Luigia Borsi, la cui ultima pubblicazione discografica dedicata proprio a Respighi è stata recentemente applaudita dalla critica internazionale. Il soprano sarà eccezionalmente accompagnato per l’occasione dal Quartetto Carpe Diem, formazione cameristica, applaudita in tutto il mondo per le sue scelte di repertorio, che accostano al repertorio della grande tradizione quartettistica composizioni d’ispirazione gitana, tango, folk, pop, rock, e jazz. Il quartetto a sua volta sarà protagonista del brano di recente composizione May Basket, di Korine Fujiwara, violista del gruppo e stella emergente del panorama compositivo internazionale.
Alternandosi al comando del loro duetto, Roberto deMaine – primo violoncello della Los Angeles Philharmonic Orchestra – e Gregory Sauer –violoncellista del Carpe Diem Quartet – interpreteranno a due violoncelli composizioni del compositore tardo romantico russo Reinhold Glière (1875-1956) e, risalendo il corso della storia fino a catturare il momento che vede l’affermazione del violoncello sulla viola barocca, del compositore francese Jean-Baptiste Barrière (1707-1747).
Il concerto si chiude sulle note delle chanson meno conosciute di Claude Debussy (1962-1918) – C’est l’extase langoureuse, Il pleure dans mon coeur (dalla raccolta Ariettes Oubliées, del 1887), Paysage Sentimental e Les Cloches (dalla raccolta Mélodies, del 1891) e infine Nuit d’étoiles (dalla raccolta giovanile di Mélodies inédites) – nell’interpretazione di Camille King accompagnata al pianoforte da Antonio Artese.
La Primavera Chigiana resterà in scena a Palazzo Chigi Saracini e altri luoghi senesi fino al 28 giugno, alternando gli appuntamenti con i grandi solisti internazionali, di martedì, con i concerti del giovedì della Students Concerts Series, per lasciare poi spazio al Chigiana International Festival 2019, Out of Nature, a partire da sabato 6 luglio.
I biglietti dei concerti sono in vendita online sul sito dell’Accademia Chigiana e al ChigianArtCafé. L’acquisto di un ingresso al concerto al ChigianArtCafé comprende una consumazione al ChigianArtCafé: una ragione in più per visitare lo spazio, multimediale e immersivo, di Palazzo Chigi Saracini anche durante la settimana.
Biografie
Protagonista di opere mozartiane, verdiane e pucciniane su importanti palcoscenici italiani, asiatici, europei ed americani il soprano Maria Luigia Borsi, raffinata interprete dal timbro inconfondibile, ha già avuto modo di imporsi a livello internazionale come una delle cantanti più interessanti della sua generazione.
Gli esordi significativi della sua carriera italiana la vedono sul palcoscenico del Teatro alla Scala interpretando il ruolo di Liù nella Turandot e sul palcoscenico del Teatro La Fenice di Venezia, per la storica riapertura, interpretando il ruolo di Violetta ne La traviata diretta da Lorin Maazel con la regia di Robert Carsen.
È apparsa in prestigiosi teatri quali Salzburg Festival (Otello), Opernhaus di Zurigo (La traviata), Berlin Philharmonie (Suor Angelica), Deutsche Oper di Berlino (La bohème), Gran Teatre del Liceu di Barcelona (La bohème), New National Theatre di Tokyo (Così fan tutte e Otello), Arena di Verona (Carmen),Royal Danish Opera (Madama Butterfly), Cincinnati Opera (Otello, Gianni Schicchi e Madama Butterfly), Pittsburgh Opera (Madama Butterfly), Palm Beach Opera (Madama Butterfly), Les Chorégies d’Orange (Turandot) e la Novaya Opera di Mosca (Il trovatore). Ha collaborato inoltre con la London Philharmonic Orchestra, la Vienna Philharmonic, l’Israel Philharmonic Orchestra, la London Symphony Orchestra, la Scottish Chamber Orchestra, la Camerata Salzburg, la Halle’ Orchestra la Rotterdam Philharmonic, la Tokyo Philharmonic, la Münchner Philharmoniker e laSeoul Philharmonic. Nel 2010 ha fatto il suo recital di debutto alla Wigmore Hall di Londra.
Ha collaborato con celebri direttori d’orchestra, fra i quali Riccardo Muti, ZubinMehta, Lorin Maazel, Myung-Whun Chung, Marcello Viotti, Michel Plasson, Alain Lombard, Marco Armiliato, Yannick Nézet-Séguin, Andrés Orozco-Estrada, Pablo Heras-Casado, Carlo Rizzi, Ramon Tebar, GiordanoBellincampi, Enrique Mazzola, Donato Renzetti, Maurizio Benini ed eminenti registi quali Franco Zefrelli, Hugo De Ana, Damiano Michieletto, StephenLangridge, Graham Vick, Jürgen Flimm, Pier Luigi Pizzi, Mario Martone, Daniele Abbado, Giancarlo del Monaco, Nicolas Joel e Robert Carsen.
Attiva in ambito concertistico, spazia dalla musica da camera, al repertorio sacro e sinfonico. Tra le sue interpretazioni si segnalano la Messa da Requiem di Verdi e la IX sinfonia di Beethoven diretti in numerose occasioni dal maestro Lorin Maazel, Il tramonto di Respighi, La Dame de Monte-Carlo di Poulenc, i Vier Letzte Lieder di R.Strauss, gli Chants d’Auvergne di Canteloube, le Sinfonia n.2 e n.8 di Mahler.
Fra i suoi più recenti successi nella stagione 2015/2016 si segnalano il concerto di apertura dell’EXPO a Milano con l’Orchestra e coro del Teatro alla Scala trasmesso in mondovisione, l’Otello ad Oviedo, La bohéme ad Atlanta, il Requiem di Verdi a Mosca, Le nozze di Figaro a Göteborg e la Tosca in forma di concerto con la London Philharmonic Orchestra alla Royal Festival Hall a Londra.
Nella stagione 2016/2017 ricordiamo la Desdemona in Otello ad Auckland, Mimi’ ne La bohéme alla Royal Danish Opera e il suo ritorno all’Opera di Pittsburgh nelle vesti di Liù nella Turandot.
La sua discografia annovera una registrazione live del Don Giovanni di Mozart con la direzione di Zubin Mehta (Helicon), un DVD live della IX Sinfonia di Beethoven con Lorin Maazel (Kultur), la Turandot di Puccini (Fenice), la Carmen con la regia di Franco Zeffirelli all’Arena di Verona, e Maometto II di Peter von Winter (Marco Polo). Nel 2015 esce il suo primo solo album da solista, “Italian Soprano Arias”, con la London Symphony Orchestra, diretto dal Maestro Yves Abel.
Nata a Sora (Italia), Maria Luigia Borsi ha studiato con Antonietta Stella, Lucia Stanescu, Claudio Desderi, e Renata Scotto.
Soprano e professore aggiunto di Voce, Camille King è entrata a far parte della Facoltà vocale della Southern Methodist University Meadows School of the Arts nel 2010. Ha studiato canto con il tenore canadese Leopold Simoneau al Conservatorio di San Francisco e in seguito con il soprano americano Judith Raskin alla Manhattan Scuola di musica. Ha conseguito un Bachelor of Arts in francese all’Università della California. Camille King ha debuttato in parti primo piano in produzioni dell’Opera di Roma, dell’Opera di Innsbruck, dell’Opera di San Francisco, dell’Opera del Minnesota, della Central City Opera, della Chautauqua Opera e del Colorado Opera Festival. Ha cantato in veste solista con il Los Angeles Master Chorale, la Virginia Symphony, la Santa Barbara Symphony, la Tulsa Oratorio Society e la Los Angeles Mozart Orchestra. In Texas, si è esibita con la Richardson Symphony, la Fort Worth Symphony, la Austin Symphony e la Texas Camerata. Camille King ha una fiorente carriera in ambito cameristico, ed è particolarmente nota per le sue interpretazioni mozartiane, di musica antica e del repertorio vocale francese. Recenti impegni includono esibizioni con i membri del Philharmonia Baroque di Port Townsend, Wash all’interno della serie concertistica Centrum; un programma dedicato alla musica da camera francese a Los Angeles (La Bonne Chanson di Faure); la partecipazione all’esecuzione delle Cantate di Bach n.51 e n.199 a Fort Worth e Dallas e interpretazioni cameristiche di Schumann, Schubert e Donizetti a Dallas e Los Angeles.
Elogiato dal New York Times Robert De Maine è il primo violoncello della Los Angeles Philharmonic. Artista e camerista molto ricercato, è ospite regolare dei più importanti festival di musica da camera del mondo, compresi quelli di Marlboro, Seattle, Great Lakes, Limoges, Heidelberg Schlossfest, Chamberfest Cleveland, Montréal, Seoul Ditto Festival e più recentemente ha partecipato come solista al Piatigorsky Cello Festival 2016. La sua abilità strumentale è connotata da “bellissimo timbro, precisione tecnica lapidaria e un’identificazione persuasiva con qualsivoglia idioma musicale”. Come solista, esegue le grandi opere del repertorio sia antico sia moderno, dai concerti di Haydn, Dvorak, Elgar a Penderecki, così come i più recenti lavori di John Williams e Christopher Theofanidis. Esegue il grande repertorio per violoncello e pianoforte, nonché le suite di J.S. Bach. De Maine appare regolarmente sul palco della Carnegie Hall e del Lincoln Center, del Kennedy Center, del Teatro Colón, del Concertgebouw Amsterdam, della Philharmonie di Berlino, della Konzerthaus di Vienna, della Sala Tchaikovsky di Mosca, dell’Auditorium du Louvre, della Suntory Hall e del Centro delle Arti di Seoul, dello Shanghai Oriental Arts Centre and Conservatory e della Wigmore Hall di Londra, tra altri. Ha ricevuto una borsa di studio dalla Fondazione Helen M. Saunders e il dono di un violoncello Vuillaume della Fondazione Cecilia Benner. I suoi insegnanti principali includono Leonard Rose, Stephen Kates, Steven Doane, Paul Katz, Luis García-Renart e Aldo Parisot. Masterclass e ulteriori studi sono stati intrapresi con Bernard Greenhouse, János Starker, Boris Pergamenschikow, Felix Galimir e Jerome Lowenthal.
Lodato per la sua versatilità, Gregory Sauer ha tenuto recital alla Old First Concert Series di San Francisco, al Crocker Art Museum di Sacramento, alla Brightmusic Concert Series di Oklahoma City, nelle università e scuole di musica come la Blair School of Music di Vanderbilt, la Shepherd School at Rice University, l’Università dell’Iowa e l’Università del Tennessee, tra molte altre. È stato premiato nelle competizioni Hudson Valley Philharmonic e Ima Hogg National e ha suonato concerti con la Hudson Valley Philharmonic, la Houston Symphony, la New American Chamber Orchestra, la Quad City Symphony, la Oklahoma City Philharmonic, la Columbus (GA) Symphony, la Sinfonia di Tallahassee e la Sinfonia di Missoula, tra gli altri. Entra a fare parte del Carpe Diem String Quartet nel 2019, in occasione di in un recital alla Carnegie – Weill Hall. Insieme a suo fratello, Thomas Sauer, è il co-direttore artistico di Chamber Music Quad Cities nella loro città natale, Davenport, Iowa. Altre iniziative di musica da camera hanno portato all’apparizione all’Austin Chamber Music Center, al Snake River Music Festival, al Victoria Bach Festival, al Texas Music Festival, al Colorado Music Festival e al Garth Newel Music Center. Come membro del Fidelio Quartet, un gruppo premiato al Concorso internazionale per quartetti d’archi di Londra, ha tenuto concerti nel Regno Unito, in Germania, in Italia e nei festival musicali di Tanglewood e Aspen. Nel 2006, Greg è stato nominato per la facoltà di musica presso la Florida State University. In precedenza ha insegnato undici anni all’Università dell’Oklahoma. Altre posizioni di insegnamento / spettacolo sono state visiting professor all’Università della California a Los Angeles, programmi estivi come il Texas Music Festival, il Duxbury Music Festival, il Foulger International Music Festival, il Green Mountain Chamber Music Festival, il Red Lodge Music Festival e l’Hot Springs Music Festival. Sauer ha registrato per MSR Classics, Harmonia Mundi, Albany e Mark Records. Gregory Sauer ha frequentato l’Eastman School of Music e il New England Conservatory. Ha studiato tra gli altri con Ada Marie Snyder, Charles Wendt, Paul Katz, Laurence Lesser, Bonnie Hampton e Colin Carr.
Antonio Artese è pianista e compositore. Diplomato in pianoforte presso il Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma, ha studiato Filosofia teoretica presso l’Università di Chieti, e successivamente si è specializzato in musicologia all’Università di Bologna. Ha ricevuto il DMA in Pianoforte Performance presso l’Università della California a Santa Barbara. Compositore e arrangiatore, ha inciso numerosi album in vari progetti musicali, e si è esibito sia negli Stati Uniti che in Europa. È fondatore e direttore artistico di numerosi festival in Italia (Festival Brainwaves, Firenze – Festival Adriatico delle Musiche, Termoli – Corsi Musicali, Alba – Festival Adriatico di Musica da Camera, Bonefro). Il suo stile personale unico e le sue abilità sia quale improvvisatore e jazzista sia come musicista classico, gli permettono di essere a suo agio in un’ampia gamma di idiomi musicali, incluso il jazz e l’improvvisazione contemporanea. Tra le sue registrazioni, gli album per pianoforte “Italian Sketches”, New York, Digital Domani 1996, “Live in Santa Barbara”, Lotte Lehmann Hall, Opus 1, Santa Barbara, 2008, “The Change” Antonio Artese Trio, Music CD, Siena, Italia, 2006 e “Voyage” con Mirco Mariottini, clarinetto, Gabriele Evangelista, basso e Alessandro Marzi, batteria, Sangallo Records 2014. Antonio Artese si è esibito come ospite in numerosi festival internazionali in Italia, Belgio, California, Svezia, Londra, Spagna, tra gli altri.
Lodato dai critici delle maggiori testate internazionali, tra cui il NY Times e il Washington Post, il Carpe Diem Quartet è uno degli ensemble da camera più ricercati oggi dalle scene internazionali.
Il gruppo elude ogni tentativo di facile classificazione, grazie a scelte di repertorio che includono la musica classica, gitana, tango, folk, pop, rock e jazz, ed esibendosi sia in serie concertistiche tradizionali (Carnegie Hall, New York NY, Jordan Hall, Boston MA, National Gallery of Art, Washington DC, Chautauqua Institute, Chautauqua NY, Asolo Theatre, Sarasota FL, Accademia Chigiana, Siena Italia, Suntory Hall, Tokyo Giappone) sia in luoghi non convenzionali (Poisson Rouge, New York, Bach Dancing and Dynamite Society, Half Moon Bay, CA, The Redlands Bowl, Redlands, CA; The Mug & Brush, Columbus, OH).
Il CD di Carpe Diem “Montana”, della compositrice (e membro del quartetto) Korine Fujiwara, ha ricevuto entusiastiche recensioni su Strings Magazine. Il Carpe Diem ha inoltre registrato il ciclo completo dei nove quartetti d’archi di Sergei Taneyev per Naxos, così come i quartetti d’archi completi di Jonathan Leshnoff, The Book of Calligraphy di Reza Vali, due CD con il cantante / chitarrista Willy Porter, Anansi e Sky Godwith John Gunther, i quartetti d’archi completi di Richard Jordan Smoot, Quintet No. 1 e 2 per mandolino con il mandolinista Jeff Midkiff, e i Songs without Words di Bruce Wolosoff. Recentemente il CD di musiche di Jeff Midkiff è stato premiato con il Gold Prize ai Global Music Awards. Il Carpe Diem cerca, ed è ricercato da, artisti di diverse provenienze per collaborazioni, tra cui il cantante / compositore / chitarrista americano Willy Porter, il vincitore del Grammy latino / bandoneónista Raul Juarena, il clarinettista klezmer David Krakauer, il violoncellista Yo Yo Ma, il virtuoso del banjo Jayme Stone,il flautista celtico Shannon Heaton, il mandolinista Jeff Midkiff, il trombettista Dixieland Tom Battenberg, il chitarrista classico Nicolo Spera, il suonatore di pipa cinese Yihan Chen, il Jazz Quartet the Whirly Birds e il maestro mondiale del santoor persiano Dariush Saghafi. Il quartetto si dedica attivamente alla comunità, promuovendo il superamento dei limiti del quartetto d’archi classico e dell’esperienza concertistica cameristica tradizionale. Con una programmazione innovativa, concerti tematici, musica popolare per le generazioni più giovani, videocamere e video presentazioni, oltre all’interazione diretta con il pubblico, il quartetto è stato capace d’attrarre un nuovo pubblico nelle sale da concerto e rivitalizzare la loro esperienza musicale cameristica.
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