gratta e vinci – Zak galleria – Cala la notte
Circolo culturale unTubo in collaborazione con la Fondazione Pastificio Cerere Roma, presentano mercoledì 19 dicembre dalle 18,30 in poi “Cala la notte”, mostra personale dell’artista Gec (Cuneo, 1982) a cura di Gaia Pasi. Apertura della mostra, sedi varie: cortile di Palazzo Chigi Zondadari via Banchi di Sotto n. 46; circolo artistico e musicale unTubo vicolo del Luparello n. 2.
L’iniziativa s’inserisce nel progetto “Arte produce arte” ideato dalla curatrice Gaia Pasi, direttrice artistica di unTubo, e fa seguito alle residenze d’artista e alle produzioni di opere promosse durante tutto l’anno dal circolo unTubo affiancato da sponsor ogni volta differenti; ma segna anche la riapertura del secolare scambio culturale che è sempre esistito tra Siena e Roma e l’inizio di una nuova collaborazione tra tre spazi privati, dimostratesi eccellenze internazionali nel campo dell’arte contemporanea quali la Fondazione Pastificio Cerere di Roma, la galleria Zak Project Space Castello di Monteriggioni, e il circolo artistico musicale unTubo, riuniti per la creazione di un’offerta culturale condivisa, partecipata e trasversale, che ha come obiettivo la promozione di un dibattito sul cittadino e sulla società contemporanea.
“Cala la notte” è il risultato di un progetto durato 6 mesi nel quale, tramite utilizzo del web, Gec ha raccolto 12.000 gratta & vinci usati. Un progetto di coinvolgimento sociale, che ha impegnato tabaccherie e singoli individui ad una raccolta fatta su tutto il territorio nazionale. Durante il recupero, un gruppo di matematici “Fate il nostro gioco”, che da anni si cimenta nello studio e nel calcolo delle probabilità di vincita al gioco, ha contribuito alla diffusione della ricerca in tutte le conferenze che trattano i rischi, le patologie e le future problematiche legate al gioco d’azzardo legalizzato. Un primo intervento è avvenuto lo scorso 31 agosto nelle calli di Venezia, in occasione della 13esima Biennale di Architettura.
Gec lavora, come sempre, con la sua ironica visione delle cose e dell’umano, costruendo un lavoro, la cui struttura stessa è fatta da ciò che resta di un sogno infranto. Il tentativo è quello di bloccare in un’immagine la situazione attuale, in cui sulle forme delle città italiane, sta calando lentamente il buio, nella speranza che la notte non sia troppo lunga… Molte sono le domande poste, sottilmente, da questa installazione, studiata per essere successivamente affissa in un’area pubblica di tipo storico o industriale che la curatrice Gaia Pasi con Flavio Misciattelli proprietario del palazzo Chigi Zondadari e direttore della Fondazione Pastificio Cerere, hanno individuato nel cortile del Palazzo senese. Da questo progetto è nata una serie di lavori, che saranno esposti ad unTubo.