“L’essenziale è invisibile agli occhi” – scriveva Saint Exupery e un attore privato della vista, non
potendo vedere, ha bisogno di percepire cosa gli sta intorno. Il buio appartiene ad una dimensione priva di tempo e di spazio, l’istinto diventa l’unica possibilità di “esserci”.
Una profonda esperienza sensoriale, inserita in un insolita situazione teatrale come la cecità, che non parte dal lavoro sul personaggio o dal lavoro sulle battute, ma che può condurre ad un personaggio teatrale con delle battute.
Questo il contesto in cui si sviluppa il seminario teatrale condotto da Corrado Calda, dal titolo “Cecità” che si terrà alla Corte dei Miracoli dal 16 al 18 marzo, una delle attività formative del progetto Libero Circuito 2012.
Si parte dal non vedere per arrivare al testo. Il testo di riferimento è proprio il romanzo di Saramago Cecità, capolavoro della letteratura contemporanea, dove viene magistralmente descritta una città senza nome all’interno della quale casualmente comincia a dilagare la cecità.
Tutti, tranne una donna, restano al buio e da questo buio devono ripartire ad organizzare una
microsocietà con nuove regole, riorganizzare la propria vita e le proprie relazioni intime e sociali.
In questo percorso il lavoro del singolo, ancora di più che in ogni altro lavoro teatrale, non può e non deve prescindere dall’altro e dalla relazione perché al buio più che un’azione noi abbiamo una re/azione a quello che accade.
La cecità rimette in gioco completamente spazio, voce e movimento, l’utilizzo e la conoscenza dei propri sensi, la consapevolezza delle proprie emozioni.
Il seminario è rivolto a tutti.
Info e prenotazioni: uffstampa@lacortedeimiracoli.org, 057748596, http://www.lacortedeimiracoli.org/con/node/346