Chiusi torna al Medioevo – Tre giorni di feste e gare, nel nome degli antichi terzieri

Parte venerdì 22 giugno Tria Turris, l’evento che comprende varie sfide tra i terzieri della città (Sant’Angelo, Santa Maria e San Silvestro). Dal pomeriggio, e per tutto il fine settimana, sarà un susseguirsi di danze e festeggiamenti, banchetti propiziatori, tornei di spade e di arceria, musicanti, giocolieri, mercanti, sbandieratori, armigeri, nobili, dame e cavalieri. Nel parco dei Forti, all’ingresso del centro storico, è già pronto  un villaggio medievale, con le taverne, il campo degli spettacoli e quello delle sfide, il mercato, l’accampamento dei falconieri e dei terzieri, le botteghe artigiane e l’accampamento della compagnia d’arme Santaccio.

 

Questa sera, il “piatto forte” è rappresentato alle 21,30, dopo la cena medievale, dallo spettacolo “La Pasqua di sangue chiusina”, a cura di Mascia Massarelli e Claudia Morganti. A seguire, alle 22,30, torneo a cavallo e spettacoli equestri nel campo delle sfide, a cura del centro ippico Il Felcino, quindi spettacolo di sputafuoco e festa finale in accampamento. Domani sarà il giorno delle sfide con l’arco: alle 18,30 quella femminile della Freccia d’argento, alle 22 quella maschile, con il Palio del santo anello. Domenica 24, alle 17, il corteo storico precederà uno spettacolo di falconeria  e il ventiquattresimo Palio delle torri, consistente in una gara a squadre che trasportano pesanti simulacri di torrioni, attraverso una specie di portantina. Alle 22 il grande torneo di scherma, seguito da uno spettacolo di sputafuoco, giocolieri e sbandieratori.

 

La tradizione dell’iniziativa è recente, ma lo spirito di appartenenza è forte. La Chiusi medievale non era così potente come quella etrusca, ma seppe dare i natali a personaggi dome Graziano da Chiusi, uno dei più importanti giuristi al mondo. E le torri, la cattedrale, le fortificazioni di parlano di un luogo strategico, un po’ come oggi: Chiusi è sempre stata uno snodo di importanti vie di comunicazione. Un centro legato al lago, a paesaggi bellissimi, che ora prova a riscoprire le sue radici più profonde e solide.  Dunque, l’iniziativa va oltre la consueta festa medievale. Intanto c’è un’attenta ricostruzione filologica, e il richiamo al periodo in cui Chiusi riuscì a battere moneta propria, nonostante le pestilenze e le continue guerre che per anni avevano decimato la popolazione di quella che era la più strategica città portuaria sulla valle del fiume Clanis. Anche il richiamo ai terzieri si riferisce all’antica divisione strategico-amministrativa dell’antico comune. Così, tornano a vivere il terziere di Sancto Selvester de Clusio, quello di Sant’Angelo e quello delle Sancte  Mariae de Clusio (dedicato alle sante Maria Maddalena e Marta, oggi semplicemente Santa Maria) per tre giorni, a Chiusi.