Il 24 luglio 2012 alle 21.30 nella storica Piazza delle Erbe di San Gimignano è prevista la prima tappa di
TU – Teatro Urbano, progetto di alta formazione artistica e tecnica, con cui Giancarlo Cauteruccio concretizza un percorso avviato negli ultimi anni dedicato alla formazione creativa.
Il progetto formativo nasce dal bando per la cultura della Regione Toscana, POR Toscana F.S.E. 49933, attraverso il quale è stato possibile coinvolgere sedici allievi nella realizzazione di TU – Teatro Urbano in tutte le sue fasi.
I partecipanti, quattro attrici, tre cantanti, tre danzatrici e sei operatori della messa in scena, hanno lavorato da aprile su un percorso creativo di lettura contemporanea della tragedia classica, qui ispirata a Le Troiane
di Euripide.
L’opera scenica che ne scaturisce, Crash Trōades, affronta problematiche universali: la catastrofe dopo una guerra, la sconfitta, la violenza, l’esilio e allo stesso tempo la continuità della vita e la ricostruzione insieme alla speranza.
TU – Teatro Urbano è realizzato col concorso di tre compagnie:
Teatro Studio Krypton di Scandicci, Giardino Chiuso di San Gimignano e Teatro dell’Aglio di Piombino, compagini connotate da modalità artistiche e produttive diverse, con l’intento di sviluppare la crescita delle attività teatrali territoriali e aprire nuovi percorsi progettuali e di sistema fra le tre città toscane.
Il progetto compie il suo viaggio fra le tre location in cerca di specifiche tipologie ambientali.
Gli allestimenti in cantiere infatti non “avvengono” nella scena tradizionale, ma coinvolgono i luoghi urbani utilizzandone le emergenze architettoniche e le tensioni energetiche:
il centro storico di San Gimignano, le Acciaierie Lucchini di Piombino che il 14 settembre accoglieranno la tappa successiva di questo work-in-progress, e l’area del Teatro Studio di Scandicci, dove
dal 10 al 16 dicembre, come momento di sintesi dell’intero iter, il regista lavorerà sul rapporto tra interno ed esterno.
Crash Trōades si compone di una parola moderna (un chiaro riferimento alla sintesi tra naturale e artificiale immaginata da J.G. Ballard) e il titolo antico del testo euripideo; si esplicita così la volontà di Cauteruccio di operare una decostruzione del segno, mettendo in relazione la parola classica con specifici luoghi architettonici, l’impianto corale con lo spazio della ricerca contemporanea.
L’opera, una zoomata nel femminile, di stampo antinaturalista, si basa su una tessitura drammaturgica che innesta nel testo euripideo pagine da Cecenia di Anna Politkovskaja e da Le ferite del silenzio dell’autrice rwandese Yolande Mukagasana, testimoni entrambe di immani tragedie dei nostri giorni.
Le musiche originali, sperimentazioni elettroniche di Marco Puccini, interagiscono con il canto dal vivo delle interpreti liriche, e tutte le dieci protagoniste lavorano su un’integrazione linguistica tra recitazione, canto e danza. Unica presenza maschile è la voce off di Fulvio Cauteruccio che apre e chiude lo spettacolo.
La scena che accoglie le donne, a un tempo vittime dell’olocausto, coro e archetipi della condizione femminile,
si presenta come un’esplosione di macerie e carcasse di automobili.
L’apparato visuale e acustico si avvale di proiezioni ad alta potenza che sfruttano la piattaforma “Resolume”, e di un sofisticato sistema audio per il trattamento digitale live della voce.
Gli spettacoli del 24 luglio, del 14 settembre e del 10 dicembre sono a ingresso libero fino a esaurimento posti
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