“L’incontro di oggi – ha detto Guicciardini – si inserisce in un filone, quello culturale, che a Siena è vivo e vivace. La cultura giocherà un ruolo cruciale per il futuro del nostro territorio. Io trovo che la scelta di ripartire dalla cultura in un momento di crisi generale sia significativa. Una scelta che andrà declinata negli atti più piccoli fino a quelli più grandi e di prospettiva. La cultura lega la dimensione europea con quella locale e può avere una funzione fondamentale per garantire la tenuta della coesione sociale e mantenere quel senso di appartenenza positiva che caratterizza il nostro territorio. Non è un caso se il Pd di Siena ha condiviso con tutti i suoi candidati un documento nel quale la cultura gioca un ruolo centrale e prioritario”.
“La crescita e il futuro dell’Europa – ha sottolineato Biagianti – si lega fortemente al tema delle prospettive culturali. A Siena, con la sfida della candidatura a capitale europea della cultura, abbiamo l’opportunità, al di là del risultato, di sostenere una serie di progetti che rafforzeranno un’idea nuova della visione della cultura. Possiamo dimostrare che a Siena, investire sulla cultura significa crescita sociale, oltre che crescita economica. Questo è uno dei grandi temi che accompagnano la candidatura di Siena e con questo spirito possiamo capire quali sono le prospettive per fare un percorso di sviluppo nostri territori”.
“Attraverso le politiche culturali e attraverso la sfida di Siena 2019 – ha detto Valentini – stiamo cercando di mettere in atto un nuovo modello economico e sociale. Una sfida che riguarda tutto il Paese. La debolezza strutturale dell’Europa e dell’Italia ci spinge alla necessità di avere politiche culturali che ci rendano competitivi verso il resto del mondo. La sfida di Siena 2019 la giochiamo per la Toscana e con la Toscana, con l’intento di dimostrare che siamo un grande distretto culturale che sa attrarre e costruire grandi progetti per il futuro”.
“Noi vorremo che glocal fosse un nuovo modo di vivere forte di una identità locale – ha detto Rita Petti – ma pensando in modo globale. Siena, in passato, ha saputo esprimere bellezza, senso civico, cura e accoglienza. L’antico Spedale è l’evidenza tangibile di quella forte energia collettiva che lo ha prodotto. Oggi dobbiamo costruire la nostra forza su un lavoro di squadra che rafforzi i punti di debolezza, superando il dualismo tra patrimonio e innovazione, locale e globale, pubblico e privato. La cultura può stimolare una “rievoluzione” sociale proprio nelle città che, forti di un patrimonio, sanno creare innovazione. Con questo spirito dobbiamo dar vita a un grande processo di coinvolgimento a partire dal modello offertoci dal progetto di candidatura a capitale europea della cultura 2019. La cultura è formativa, un fattore di innovazione e una risorsa per una rinascita civile, sociale, economica. L’Europa, luogo la cui specificità è data dalle diversità, ci insegna a divenire forti attraverso interazione, contaminazione, cooperazione e coprogettualità”.
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