Sono passati cinquant’anni: l’8 novembre 1965 fu dato l’addio al conte Guido Chigi Saracini, l’ultimo grande mecenate di Siena, che dell’amore per la musica fece la ragione stessa della propria vita.
In occasione del cinquantesimo anniversario della scomparsa del fondatore dell’Accademia Musicale Chigiana, sono stati programmati dalla prestigiosa istituzione senese numerosi appuntamenti di alto valore culturale. Fino a maggio 2016 più di venti incontri – gli Appuntamenti a palazzo – animeranno le stanze di Palazzo Chigi Saracini e altri luoghi dell’arte e della cultura della città di Siena, riportando alla luce scritti, opere, suoni e immagini legate alla vita del conte.
Con gli Appuntamenti a Palazzo, studiosi e musicisti di fama internazionale, giovani artisti e rappresentanti di istituzioni del tessuto culturale cittadino, saranno invitati ad incontrarsi e confrontarsi intorno agli interessi di Guido Chigi, intrecciando piacevolmente la conversazione informale con la musica, quasi sempre dal vivo.
Si racconterà del conte e del suo impegno nel valorizzare il patrimonio antico e moderno, custodito, acquisito o prodotto con le attività dell’Accademia. Spaziando fra le arti, si riscoprirà l’ambiente intellettuale che andava raccogliendosi a Siena nella metà del secolo scorso attorno alla sua personalità. Si ricorderà l’impulso dato allo sviluppo culturale della città nella prima metà del Novecento, per riscontrarne l’importanza e le ricadute attuali.
Un inedito incontro con canti e strumenti tradizionali giapponesi sarà, sabato 7 novembre alle 18.15 nel Salone dei Concerti di Palazzo Chigi Saracini, il primo degli Appuntamenti a Palazzo.
Suoni dal Giappone. Musiche sul Koto della collezione Chigi Saracini, avrà per protagonisti Makiko Goto al Koto, Hideaki Tsuji allo Shamisen e Harrie Starreveld allo Shakuhaci.
Nel 1993 le Maestà Imperiali del Giappone, Akihito e Michiko, visitarono Palazzo Chigi Saracini. In omaggio alla passione musicale del Conte Guido, fondatore dell’Accademia, donarono un prezioso Koto a 13 corde che andò ad aggiungersi alla collezione di strumenti musicali da lui creata e ancora custodita nelle stanze del palazzo. Oggi, per inaugurare la lunga serie di Appuntamenti a Palazzo in memoria di Guido Chigi Saracini, quel Koto donato dall’Imperatore verrà suonato per la prima volta da Makiko Goto, virtuosa dello strumento, accompagnata dallo Shamisen di Hideaki Tsuji e lo Shakuhaci di Harrie Starreveld. Con gli strumenti della tradizione giapponese, che per secoli hanno adornato i momenti privati della vita di corte, il trio composto da interpreti di fama internazionale eseguirà un programma in cui i brani antichi dialogheranno con le composizioni contemporanee create appositamente per queste sonorità.
L’ingresso è libero. Tutti gli eventi in programma sul sito dell’Accademia Musicale Chigiana
Makiko Goto, nata a Tokio, comincia a suonare il Koto con la madre all’età di nove anni. Ha studiato con Kazue Sawai e Tadao Sawai, ricevendo il titolo di “Shihan”. Dopo un lungo periodo di insegnamento nelle Hawaii, dove ha istituito una sede della scuola Sawai, dal 1992 vive in Olanda. Nel repertorio di Makiko Goto la musica tradizionale e quella contemporanea sono ugualmente presenti. È spesso ospite di ensemble in Europa, Usa e Giappone, con cui si esibisce in duo, trio, e formazioni più ampie, eseguendo musica elettronica, musiche per teatro e danza. È stata l’interprete di molte prime esecuzioni di lavori per koto creati da compositori contemporanei. Le sue esibizioni in solo e con ensemble di musica da camera, con altri strumenti e voce, sono state registrate da radio e televisioni di tutto il mondo e appaiono in molte edizioni discografiche.
Nato nella prefettura di Shiga, in Giappone, Hideaki Tsuji è un chitarrista che ha studiato in patria e si è perfezionato in Francia. Ha partecipato a diverse master class con maestri come Alberto Ponce, Leo Brouwer, Alvalo Pierri, Pablo Marquez, Roberto Aussel, Olivier Chassain, Michel Sadanowsky, Arnaud Dumont. Dal 2003 insegna presso il Conservatoire National de Region de Strasbourg. Ha imparato lo Shamisen sotto la guida del maestro Toshinori Kyogoku, e tiene conferenze-concerto sullo strumento in Giappone e all’estero.
Harrie Starreveld è considerato uno degli specialisti nel campo della musica contemporanea per flauto. Ha collaborato con compositori del calibro di Carter, Donatoni, Ferneyhough, Isang Yun, Boulez, Crumb, JHarvey, Tan Dun, Loevendie, Weddington e de Leeuw. Ha collaborato per la realizzazione in studio di musica elettronica presso l’IRCAM di Parigi con il compositore Philip Manoury. È membro permanente del Nieuw Ensemble. Come solista ha eseguito musiche di Donatoni, Schwantner, Boulez, Schoenfield, Berio, Jolivet, Nielsen e Ibert, con molte importanti orchestre internazionali. Oltre al flauto traverso, suona molti altri tipi di flauti, ed è stato fra i primi al mondo a sperimentare il flauto a quarti di tono Brannen-Kingma.