Nove tele dipinte distese sul pavimento, staccate dal loro supporto tradizionale, il telaio, e libere di sfiorarsi, di piegarsi e di essere ripiegate, in una sovrapposizione simbolica di tecniche e di colori e in un dialogo carico di suggestioni con il pubblico e con lo spazio circostante. E’ “Distesi”, la performance che martedì 10 aprile alle 18 l’artista senese Fabio Mazzieri proporrà alla platea di “StARTers”, il calendario di chiacchierate d’arte del Siena Art Institute (via Tommaso Pendola, 37, Siena – ingresso libero). Un’esperienza estetica e multisensoriale che a partire dalle tele e attraverso i gesti e i movimenti degli attori coinvolti nella performance vuole offrire allo spettatore l’opportunità di interagire in modo nuovo con l’opera d’arte, osservandola da un punto di vista privilegiato.
“Fin dagli anni ’70 – spiega Mazzieri -, e prevalentemente dagli anni ’80, dopo aver dipinto il Palio del luglio del 1985, ho iniziato a staccare la tela dal telaio e a dipingere tele libere, che possono essere piegate, arrotolate e allestite in relazione allo spazio in cui vengono esposte. E’ l’utopia dell’artista quella di sovvertire gli schemi tradizionali, di uscire dalle consuetudini che uccidono l’arte, di studiare modi nuovi per far dialogare le forme e i colori con lo spazio circostante e con il pubblico. Questa performance, che ho già realizzato a New York lo scorso inverno con gli studenti della Kean University, in occasione della mia personale “Extended and Folded” alla Burger Gallery, va proprio in questa direzione: stupire lo spettatore attraverso una disposizione inconsueta delle tele, dargli l’opportunità di osservarle da una prospettiva più partecipe, offrirgli un’esperienza diretta, non solo estetica ma anche tattile, dell’opera d’arte per trasmettergli almeno in parte il piacere che l’artista prova nel maneggiare materiali e colori. Proprio i colori giocano un ruolo di primo piano nella mia performance: il bianco e il nero, il rosso, il verde e soprattutto l’oro, che nell’iconografia classica senese è associato alla natività, ma di cui vorrei proporre anche una lettura più contemporanea, per far riflettere sull’arte come linguaggio sempre in bilico tra vita e morte, tra bellezza e dramma”.
Dopo la performance di Fabio Mazzieri, “StARTers” tornerà il 17 aprile con Franca Marini, che racconterà il suo percorso artistico, dalla ricerca pittorica fino alla video arte e alla realizzazione di installazioni site-specific. Il 24 aprile l’appuntamento sarà con il musicista Simone Signorini. Chiuderà il calendario, l’8 maggio, l’artista newyorkese Yvonne Jacquette, visiting artist del Siena Art Institute per il mese di maggio.
Per tutti gli appuntamenti di questa primavera è fornito, su prenotazione (info@sienaart.org ), un servizio di interpretariato in Lis (Lingua Italiana dei Segni): una scelta che testimonia la vocazione del Siena Art Institute per la piena accessibilità delle sue iniziative alla comunità sorda.
Il calendario completo di “StARTers – assaggi d’arte” è consultabile sul sito del Siena Art Institute, www.sienaart.org
Fabio Mazzieri
Dopo il diploma all’Accademia di Belle Arti di Firenze, ha insegnato discipline pittoriche in istituti d’arte e licei artistici di Firenze e Siena. Molte le mostre, personali e collettive, che lo hanno visto protagonista in musei, gallerie e spazi espositivi internazionali, da Siena a Parigi, da Tokio a New York, da Wetzlar a Betlemme. L’ultima è “Extended and Folded”, allestita da ottobre a dicembre 2011 alla Burger Gallery della Kean University e curata da Neil Tetkowski e Esther Biancotti. Tanti anche i riconoscimenti di cui è stato insignito per la qualità e l’originalità dei suoi lavori: tra questi il Premio Celli, che gli è stato conferito nel dicembre del 2010.
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